Tumore al seno, radioterapia favorisce operazioni meno demolitive

08/08/2014 di

Combinare alla tradizionale chemio anche la radioterapia prima di un intervento di tumore al seno facilita un’operazione meno demolitiva, altrimenti non sempre possibile. Questo ciò che afferma lo Studio clinico di Fase II su pazienti in cura presso il Policlinico Gemelli di Roma.

Gli esperti del Gemelli hanno dimostrato che 6 cicli di radioterapia a «basse dosi» somministrata in concomitanza al tradizionale trattamento chemioterapico pre-operatorio aumentano di oltre il 30% la risposta pressochè completa del tumore (cioè la sua scomparsa clinica e istologica) e di oltre l’85% le chance di una paziente di sottoporsi a una chirurgia non demolitiva della mammella. Testata su 21 pazienti, 17 delle quali con recettori ormonali positivi e 4 cosiddette «triplo negative», la radioterapia risulta ben tollerata dalle donne ed è efficace soprattutto nel gruppo di pazienti con recettori ormonali positivi, cosiddette luminali A e B, generalmente meno responsive alla chemioterapia pre-operatoria.

La sperimentazione (è in corso di pianificazione uno studio prospettico su più ampia e selezionata casistica per confermare i risultati ottenuti), i cui esiti sono stati pubblicati sulla rivista specializzata «The Breast», è stata condotta dall’èquipe del professor Vincenzo Valentini, Direttore dell’Unità di Radioterapia Oncologica del Gemelli che ha evidenziato inoltre come «la radioterapia consente anche di ridurre il tempo del trattamento radioterapico sulla mammella operata che di solito si rende necessario dopo l’intervento per prevenire la comparsa di recidive locali».

«Abbiamo visto – spiega la professoressa Luigia Nardone, dell’Unità Operativa di Radioterapia Oncologica del Gemelli, che ha coordinato lo studio, – che il trattamento radioterapico potenzia l’efficacia della chemio senza aumentarne gli effetti collaterali».