Lotta al Parkinson, nuove speranze dalla risonanza magnetica

04/11/2010 di

Nuovo e significativo passo avanti nella lotta al morbo di Parkinson, la malattia degenerativa del cervello più diffusa dopo quella di Alzheimer e che in Italia colpisce ad oggi oltre 220.000 persone: grazie ad un particolare esame di risonanza magnetica sarà infatti possibile distinguere i soggetti che ne sono affetti da quelli sani, con oltre il 95% di affidabilità ed in una fase precoce della malattia. La risonanza magnetica aiuterà dunque la diagnosi precoce, con una altissima affidabilità, combinando tre indici del tessuto cerebrale che consentiranno di individuare l’esordio della patologia. Un promettente passo avanti frutto della collaborazione italo-francese tra i ricercatori dell’IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma e dell’INSERM-Institut National de la Sant‚ et de la Recherche M‚dicale di Tolosa. Lo studio, che in Italia ha avuto il supporto del ministero della Salute, sar… pubblicato a breve sulla rivista internazionale Brain ed i risultati sono già disponibili online. – GRANDE PASSO AVANTI PER DIAGNOSI PRECOCE: Nonostante l’evoluzione tecnologica, ad oggi la diagnosi del morbo di Parkinson si basa principalmente sulla visita neurologica, effettuata quando ormai la malattia è già iniziata e mostra i suoi sintomi. I risultati del nuovo studio aprono, invece, nuove e interessanti prospettive nella diagnosi e nell’evoluzione nel tempo di questa patologia, soprattutto in considerazione del costante invecchiamento della popolazione. Il Parkinson, che colpisce a un’età media di 55 anni ed è più comune sopra i 60 anni, presenta un tasso di incidenza che aumenta con l’età: dai 20 casi su 100mila nella popolazione totale si passa ai 120 casi su 100mila nella popolazione oltre i 70 anni. In Italia la malattia colpisce circa il 2% della popolazione sopra i 65 anni. – LO STUDIO: Esaminando attraverso la risonanza magnetica (RMN) un gruppo di 52 individui (30 affetti da Parkinson e 22 sani), è stata individuata una combinazione di tre indici della composizione del tessuto cerebrale (quantità di ferro, integrità e orientamento delle componenti microscopiche) che Š risultata anomala nel nucleo striato e nella sostanza nera, aree del cervello, dei soggetti affetti dalla malattia. Le componenti microscopiche del tessuto cerebrale sono rappresentate, oltre dai minerali come il ferro, dal movimento e dalla direzione delle molecole dell’acqua: parametri in grado di dare informazioni su come Š composta una particolare area o struttura del cervello. L’esame è stato eseguito con un apparecchio dedicato unicamente alla ricerca e dotato di specifiche caratteristiche tecniche (tra cui un più elevato campo magnetico). Da notare che con un esame classico di RMN il nucleo striato e la sostanza nera risultano normali anche nei soggetti parkinsoniani, mentre con un apparecchio e un programma dedicato – come quelli con cui è stata condotta la ricerca italo-francese – Š possibile evidenziarne le alterazioni. Identificare precocemente tali alterazioni permetterebbe di prescrivere con maggiore anticipo una terapia basata su farmaci neuroprotettori che, pertanto, potrebbero dimostrarsi maggiormente efficaci e favorire lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche. Nel nostro Paese lo studio Š stato coordinato dal Dipartimento di Radiologia della Fondazione Santa Lucia, diretto da Umberto Sabatini: «I risultati del nostro studio – ha commentato l’esperto – sono estremamente promettenti; se confermati su un più ampio campione di soggetti avranno ricadute che interesseranno una parte di popolazione potenzialmente a rischio, sia per l’età sia in relazione ad eventuali precedenti familiari».

  1. Desideravo sapere se di questa nuova scoperta se ne puo’ avvantaggiare in qualche modo chi di parkinson gia’ ne e’ affetta.
    In altre parole se questa scoperta, insieme alla diagnosi precoce tramite esame del sangue, apre nuove orizzonti per nuove possibili cure.
    Grazie, saluti
    G.P.

  2. Gentile lettore, purtroppo non siamo in grado di fornire tali informazioni di carattere medico. Tuttavia potrà di sicuro trovare risposte adeguate presso le strutture sanitarie specializzate.

    Cordiali saluti
    Latina24ore.it