Più libri più liberi, fiera nazionale a Roma

«Più libri più liberi»: proprio per questo i piccoli e medi editori che danno vita a questa Fiera nazionale organizzata dall’Aie-Associazione Italiana Editori a Roma, dal 4 all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi a Roma, dimostrano di essere vitali, dinamici e di saper reagire e resistere alla grave crisi del mercato del libro, che negli ultimi cinque anni ha perso oltre il 20% e gli analisti ritengono che in futuro si assesterà su queste nuove cifre. Così, mentre i grandi affrontano il restringersi del mercato con concentrazioni, di cui quella Mondadori Rcs è solo la prima, i piccoli e medi rilanciano e resistono, ristrutturano, aumentano i marchi, sostengono l’occupazione (+1,7% tra 2013 e 2014), riaumentano i titoli pubblicati (+1,7%) che rappresentano il 50% del totale della produzione nazionale, circa un libro su due, anche se poi la quota di mercato che rappresentano è molto inferiore.
Sono aumentate pure le richieste di partecipazione a Più libri più liberi, tanto che sono rimasti fuori quest’anno una quarantina di marchi. Questa Fiera, che compie XIV anni, è così anch’essa una risposta vincente alla crisi, oltre ad essere un luogo di difesa della diversità culturale, della non omologazione, grazie alle 380 case editrici presenti e ai suoi 50 mila visitatori, che sono un pubblico di persone interessate, qualificate, che partecipano agli oltre 330 incontri in programma, che comprano libri più che in qualsiasi altra manifestazione consimile e vengono, per un terzo, da fuori del Lazio, come ha ricordato il direttore Fabio Del Giudice, sottolineando l’attenzione che viene posta dalla Fiera ai giovani e ai nuovi linguaggi.
Cinque giorni di incontri, conferenze, tavole rotonde, reading, spettacoli e laboratori, da quelli professionali, a quelli per tutti, che sono la stragrande maggioranza e vedranno, come ogni anno, la partecipazione di nomi di tutto rilievo stranieri e italiani: dalla francese Annie Ernaux al congolese Alain Mabanckou, dallo sloveno Boris Pahor al danese Morte Brask al sociologo Marc Lazar, mentre per gli italiani ci sono i vecchi maestri, da Andrea Camilleri a Dacia Maraini, da Raffaele La Capria a Goffredo Fofi, cui si affiancano Giorgio Agamben, Erri De Luca, Marcello Fois, Niccolò Ammaniti, Nicola Lagioia, Francesco Piccolo, Massimo Carlotto mentre si esibiranno in letture Paolo Poli come Ascanio Celestini. A tutti questi si aggiungono giornalisti e saggisti che intervengono su temi caldi del mondo contemporaneo, che i libri aiutano a affrontare criticamente, dall’immigrazione alla guerra in Siria all’Isis (da Wolfgang Bauer a Ivan Safnet), poi l’arte (Vittorio Sgarbi e Tullio Pericoli) , la politica (Rosy Bindi, Bersani, Nicola Zingaretti), il giornalismo (Antonio Gnoli, Loredana Lipperini, Leonetta Bentivoglio) e così via, con tanti altri nomi. Da citare la pattuglia degli autori Ispanoamericani (ci sarà una video conferenza di Vargas Llosa), gli approfondimenti e omaggio a Pasolini a 40 anni dalla morte, l’irruzione, per i più giovani, di famosi youtubers, ovvero personaggi che si esprimono e narrano il nostro mondo con questo nuovo mezzo video: il collettivo The Pils e Alessandro Marsala ‘Shoter Hates yoù, autore di un telegiornale anticonformista molto seguito.
Più libri più liberi è anche un luogo di confronto e collaborazioni istituzionali, sia con la Regione Lazio («festa-fiera, salone del desiderabile», l’ha definita l’assessore Lidia Ravera), che organizza un incontro in memoria dell’archeologo siriano Khaled al-Asaad, assassinato perchè difendeva i tesori di Palmira, e, tra l’altro, presenta con Lella Costa il progetto Liber Liberanti (letture di fiabe dal carcere) e porta avanti Piccoli Maestri sulla rilettura dei classici; sia con le 38 Biblioteche di Roma («Promuovere la lettura aiuta a crescere, a avere spirito critico, a essere più democratici» ha detto la direttrice Cristina Selloni) col progetto Nati per Leggere e, tra l’altro, il lancio della YoungCard per coinvolgere i giovani da 0 a 14 anni. Da domani iniziano poi incontri tra gli editori e le scuole, nelle classi, per preparale alla Fiera.
«Noi facciamo questo lavoro per rendere migliore il Paese – ha concluso il presidente dell’Aie Federico Motta – Per questo ci proponiamo come interlocutore ma anche come attore dei momenti fondamentali della lettura e della cultura. Riteniamo che il sistema fieristico legato al libro e alla lettura debba per questo essere ripensato, con una messa in rete delle iniziative di Roma, Torino e Bologna. Noi siamo pronti a lavorare a questa messa in rete».
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