Musica e risate, Latte & i suoi derivati con i Tizio & Caio

17/09/2010 di
tizio_e_caio

Serata all’insegna delle grandi risate “in note” con Latte & i suoi derivati. L’appuntamento è per sabato 23 ottobre (ore 21:30) al Tenda Show di via Rossetti, a Latina.

Apertura dello spettacolo con i Tizio & Caio. Un grande ritorno sulle scene per la band di Latina (composta da Marco Stranieri, Gianmarco Benvenuti, Gori Natale, Pino Saracini e Marco Lombardo), capace di mixare sapientemente gag comiche con performance musicali. Il gruppo è nato nei primi anni ’90 e da subito si è fatto notare per le trovate comiche che arricchivano le loro esibizioni musicali nei locali della provincia di Latina. Una band-culto per i giovanissimi che li hanno seguiti anche nei concerti di Elio e le Storie Tese, Marina Rei, Pittura Freska e Steve Rogers Band, oltre che nei programmi televisivi «Help» (condotto da Red Ronnie) e «C’era due volte» (di Pippo Baudo). La formula proposta è quella che alterna musiche e brani originali con sketch comici. A fare da padrona è la prorompente personalità di “Barbone”, vale a dire Marco Stranieri che, con travestimenti, monologhi, improvvisazioni e variazioni sul tema, catapulta lo spettatore in un’atmosfera originale e divertente.

Latte & i suoi derivati

Nel lontano inverno 1991, tra le calde mura della casa editrice ACME in Roma, Claudio “Greg” Gregori (chitarra e voce), disegnatore fumettista, Pasquale “Lillo” Petrolo (voce), fumettista, e Paolo Di Orazio (batteria), redattore e scrittore, si uniscono attorno ad una scrivania per gettare le fondamenta di un mensile demenziale da edicola (di cui tutt’ora si tace il titolo nella speranza di riprenderne la realizzazione). Ma il destino, impietoso paladino tra i cavalieri alati di Dio, calò il suo tagliente gladio sui vertici della casa editrice, cenerizzandola, e i tre valorosi vassalli creativi restarono sì ignudi ai quattro venti della disoccupazione, ma scaldati e quindi uniti dalla volontà di proseguire la loro opera creativa in tutt’altra dimensione: la musica. Avendo Greg e Paolo parallele attività come musicisti non professionisti, e Lillo un’insoffocabile animalità rock di periferia, si decise di trasumanare i concetti creati per la rivista in un gruppo musicale dalle caratteristiche humour e surreali. Di lì a poco si costituisce il complesso “Latte & I Suoi Derivati”.

Lillo e Greg compongono i primi brani, e si montano in tre o quattro allucinanti prove piene di sacrificio e apparente inutilità. Il gruppo si scioglie con la semplicità e l’indifferenza di un Dente di Leone. Ma… ad un anno esatto dello scioglimento, il gruppo viene chiamato ad esibirsi al “Classico” di Roma, in occasione di un festival demenziale, Premio per l’Ugola d’Oro 1992 . Il gruppo, nonostante la lunga inattività, accetta la proposta. Lillo, infatti, non vuole salire sul palco. E sarebbe stato un grande errore. Ma Latte & I Suoi Derivati non commettono errori, infatti hanno vinto il festival demenziale romano. Da qui in poi, la vita di Latte & I Suoi Derivati è diventata talmente di dominio pubblico, che abbiamo deciso di scrivere un Curriculum Vitae.

“Esordiamo – spiegano i componenti del gruppo – il 25 febbraio 1992 al Classico di Roma, in occasione di un festival di musica demenziale, nel quale vinciamo il premio Ugola d’oro della critica e del pubblico. Successivamente, ci esibiamo in vari locali di Roma e dintorni (Alexanderplatz, Alpheus, Big Mama, Fonclea, Palladium, Ondina Clubbing, Classico, Akab, Gubbay, Caffè Latino, Gilda, Corpo Elettrico, Circolo degli Artisti, Jack ‘n’ Elwood, Arsenico & vecchi merletti, Be Bop A Lula, Cineporto, Jazz Rock Club, My Way, Agorà, Tendastrisce, Vicolo cieco, Foro italico, Il Locale, Salone Margherita, Maggiolina, Tecariba, The 4 Greenfields, Rockisland, Famotardi, Snaporaz, Acquofono, Palladium, Testaccio Village, Cineporto…), riscuotendo un crescente interesse e l’adesione sempre più fedele del pubblico. Il nostro laiv sciòv si articola su una scaletta di canzoni inedite, ricoprenti una vasta gamma di generi musicali compenetrati dall’immaginario del mondo del fumetto e dei cartoni animati, dissacrando umoristicamente ciò che di stereotipato c’è nel mondo della musica e dello spettacolo”.