Topless in spiaggia, denuncia boomerang: bagnante risarcita con 25.000 euro

29/12/2010 di
topless-generica

Dopo l’archiviazione della denuncia sono arrivati anche i soldi, ben 25.000 euro. Ha pagato la donna che ad agosto aveva denunciato una procace commessa romana per atti osceni in luogo pubblico a causa di quel topless in spiaggia, davanti ai suoi due figli.

Luisa, attraente commessa di 26 anni, era stata denunciata da una mamma e successivamente prosciolta dal Tribunale di Velletri dall’accusa di atti osceni in luogo pubblico. Il giudice per le indagini preliminari in sessione feriale aveva da subito stabilito che spalmarsi la crema solare sul seno nudo mentre si prende il sole in topless in spiaggia, non costituisce reato, disponendo quindi l’archiviazione del procedimento a carico dell’avvenente e giovane commessa per «totale insussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi richiesti dal reato di atti osceni in luogo pubblico».

La curiosa vicenda era stata ripresa anche da prestigiose testate straniere come “The Telegraph”, “The Vancouver Sun”, “Daily Mail” e il “Daily news”. L’episodio risale a lunedì 9 agosto scorso. Luisa, avvenente e prosperosa commessa in un negozio di abbigliamento nella centrale via del Corso, era al sole su una affollata spiaggia libera tra Lavinio e Anzio. Mentre era intenta a spalmarsi la crema solare sul seno (quarta misura) era stata aspramente redarguita da una mamma, vicina di ombrellone, in spiaggia con i suoi due figli maschi di 12 e 14 anni.

Secondo la donna, con il suo comportamento Luisa stava «turbando» l’integrità morale degli adolescenti, da lei sorpresi mentre osservavano con estrema attenzione l’attività dell’avvenente commessa tralasciando i loro abituali giochi in spiaggia.

Da qui la denuncia per atti osceni in luogo pubblico nei confronti di Luisa, che era stata quindi immediatamente identificata dai poliziotti intervenuti direttamente sulla spiaggia. L’increscioso episodio aveva molto «seccato» la bella commessa e «rovinato parte delle vacanze».

«Luisa, che svolge anche l’attività di fotomodella, ha accettato i venticinquemila euro in via transattiva come risarcimento degli ingenti danni morali e d’immagine subiti a seguito della denuncia e del clamore mediatico suscitato dalla notizia – ha spiegato il legale della procace ragazza, l’avvocato Gianluca Arrighi – Si è anche impegnata a non costituirsi parte civile nel procedimento penale pendente per calunnia a carico della signora che la denunciò, falsamente, per atti osceni».

  1. preciso che non sono moralista

    ma reputo la sentenza OSCENA non le tette della procace signora, perchè NON ESISTE IL COMUNE SENSO DEL PUDORE, in luoghi pubblici si deve adoperare il buon senso rispettando l’altrui educazione o morale, non tutti hanno le stessa cultura formazione e maturità quindi possibilità di comprendere un semplice o bel gesto che ad altri può fare scalpore o suscitare indignazione, specialmente in luogo pubblico ed in presenza di minori.

  2. chi stabilisce cos’è un atto osceno in luogo pubblico? Esistono dei parametri uguali per tutti? Esiste una classificazione “giuridica” degli atti osceni in luogo pubblico? In base a quale etica o morale si stabilisce che un nudo integrale o parziale sia osceno? Proprio perchè NON ESISTE UN COMUNE SENSO DEL PUDORE è doveroso da parte di tutti attenersi a comportamenti rispettosi verso gli altri uomini e donne dalle diverse estrazioni culturali, etiche, morali, condivisibili o non vanno comunque rispettate specialmente in luoghi pubblici.
    Per me un nudo di donna integrale o parziale in spiaggia non dispiace affatto, però capisco che non tutti sono della stessa opinione per i motivi sopra elencati, ciò che è osceno per me non può esserlo per te o viceversa, quindi chi decide chi ha ragione?
    Ecco perchè ritengo oscena la sentenza NON le “tette alla crema della ragazza” che saranno state uno spettacolo della natura, ma quella madre ha ritenuto per sua cultura e formazione quel gesto naturale di spalmarsi la crema solare un atto da farsi non in luogo pubblico difronte ai suoi figli in età puberale.

  3. ben detto,, così vale anche per chi ti fuma vicino perchè ti risppondono siamo all’aperto.
    Il senso di mal costume e mancanza di civiltà e buon senso certa gente non sa neanche come si scrive o si legga. Questi esseri le leggi le conoscoro solo a loro favore e piacere. Non esiste per costoro purtoppo, il prossimo ne le buone maniere. Mi fermo…
    Buon anno 2011 con l’augurio di un avvenire più verso il rispetto del prossimo.

  4. infatti AL ci sono Leggi non scritte come le regole comportamentali che gli esseri umani dovrebbero rispettare nella cosi detta società civile, il fumo, urlare, bestemmiare ecc… la lista sarebbe lunghissima ma impossibile codificarle tutte, per questo esiste l’eucazione civica per se stessi e verso gli altri.

    *******Buon 2011 a tutti*******