Omicidio Del Prete, condanne ridotte e un’assoluzione

20/02/2018 di
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È stata riformata in appello la sentenza con la quale la Corte d’Assise di Latina nel luglio dello scorso anno condannò all’ergastolo tre persone, accusate di avere avuto una parte nell’omicidio di Vincenzo Del Prete, ucciso a Terracina (Latina) nel novembre 2013.

La terza Corte d’assise d’appello, nella tarda serata di ieri e dopo oltre 7 ore di camera di consiglio, ha ridotto a 24 anni e mezzo la condanna inflitta a Roberto Bandiziol e Marino Cerasoli, ritenuti dall’accusa i mandanti dell’omicidio. Assoluzione, invece, per il terzo imputato, Cataldo Patruno, con la formula “per non aver commesso il fatto”. Nei confronti dell’uomo è stata disposta l’immediata scarcerazione.

La riduzione delle condanne per Bandiziol e Cerasoli è stata motivata con la concessione delle attenuanti generiche equivalenti rispetto all’aggravante della premeditazione contestata, e con l’esclusione del reato di accensioni ed esplosioni pericolose.

Del Prete fu trovato nella sua auto a pochi passi da casa, ucciso da due colpi di pistola. Il movente, per l’accusa era da individuare nella richiesta di restituzione di un prestito. L’esecutore materiale, Tommy Maida, è stato condannato in via definitiva a 16 anni e 8 mesi. Per l’accusa Del Prete aveva prestato circa 200 mila euro a Cerasoli e insisteva per riaverli indietro.

Bandiziol e Cerasoli inizialmente avevano contattato due persone per sequestrare e spaventare Del Prete; solo in un secondo momento maturò la decisione dell’omicidio, per il quale Maida – l’esecutore materiale – fu retribuito con 20 mila euro. Insieme con Maida sotto processo finì anche un secondo uomo, Giampiero Miglietta, che prima del verdetto di primo grado si uccise in carcere.

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