A VENTOTENE SI VOTA MA NESSUNO SE N’E’ ACCORTO

19/03/2010 di

Gentile redazione,

a Ventotene si vota tra pochi giorni per il rinnovo della giunta comunale, ma nessuno sembra accorgersene. L’isola è infatti disabitata come e più del solito, e quei pochi che non se ne sono potuti andare per l’inverno non si attardano certo a parlare di politica lungo i vicoli e nella piazzetta battuta dal vento gelido dei giorni scorsi.


Cosa succede? Perché nessuno discute? Perché non c’è uno straccio di iniziativa elettorale e come mai non si sta verificando quella che un quotidiano locale aveva pronosticato come “una sfida all’ultimo voto” tra le liste in campo?

La situazione è la seguente: al Comune, tra i più piccoli d’Italia (1,5 Kmq per 720 abitanti), si presentano solo due liste, “Vento Rosa” dell’uscente sindaco Assenso e “Insieme per Ventotene” dell’albergatore Pietro Pennacchio. Ci si aspetterebbe una accesa campagna elettorale tra i due, fatta a suon di comizi e proclami, e invece nulla, ma proprio nulla! Tutto tace.

Andando a vedere gli striminziti programmi elettorali dei due contendenti si nota per entrambi soltanto un miscuglio di banalità quali l’ovvio miglioramento della qualità della vita e dei trasporti, il sempreverde recupero delle radici storiche, l’impegno (generico) per lo sviluppo dell’agricoltura (oramai sparita) e della pesca (anch’essa inesistente), la tutela dell’ambiente (l’isola è un’aera protetta marina e terrestre da 12 anni, ma nessuno se n’è mai accorto), ecc. Il tutto condito da piccole facezie come le “micro deleghe ai cittadini”, il “consiglio comunale dei ragazzi”, la “collina della memoria” e poco altro ancora. Insomma nessuna vera differenza tra i programmi delle due liste!

Vediamo allora chi sono i candidati. Pennacchio era un consigliere della minoranza, forse il più influente, ma di opposizione negli ultimi cinque anni non si è mai visto nulla sull’isola. Un solo consiglio comunale all’anno è stato il massimo della politica recente, e in genere durava solo il tempo per approvare il bilancio comunale, all’unanimità. Eppure la giunta Assenso ne ha combinate in cinque anni! Fogne che esplodono tra i vacanzieri estivi, depuratori fantasma costruiti sull’unica spiaggia dell’isola, abusivismo edilizio come in nessun’altra parte d’Italia, traffico libero e indisturbato anche in estate, milioni di euro dati dal Ministero dell’Ambiente per la conservazione dell’isola e finiti non si sa bene dove, il gravissimo disagio giovanile che sfocia spesso in alcol e droga, ecc. ecc. Tra i candidati troviamo nipoti e parenti, mogli di ex procuratori, persino un gruppo di cosiddetti ‘giovani’ che per ingenuità e imperizia (si spera) scendono solennemente in campo in difesa dell’ambiente a braccetto con chi, appena cinque anni fa, ha fatto del “no alla riserva naturale” la propria bandiera politica.

A questo punto ecco svelato l’arcano. A Ventotene non ci sono due liste, ma una soltanto, nel nome di quegli interessi che sempre più hanno trasformato le amministrazioni comunali e molti altri apparati dello Stato in veri e propri ‘comitati d’affari’, dove ognuno fa solo e unicamente i propri interessi, alla faccia della polis, del bene comune.

Chi non fa parte del gioco, ovvero tutti i comuni cittadini, è prostrato, avvilito, amareggiato. E dunque perché discutere, perché combattere e perché, forse, andare a votare?

A Ventotene, un tempo luogo di sperimentazione politica e crogiuolo di idee che hanno portato alla nostra Repubblica e all’Europa unita in questi giorni si celebra la morte della politica.

Lettera firmata