Assistenza ai disabili, quanta confusione sulle tariffe

27/04/2011 di

di Alberto Cardosi *

Il Sig. Mario Berna, candidato a Latina nella lista “Città Nuove” e Assessore alle Politiche Sociali di Aprilia, dichiarando di essere a conoscenza dei dati personali di alcuni utenti del Comune di Latina, sostiene che ai “ricchi” viene erogato gratis il servizio di assistenza domiciliare.

In qualità di utenti e cittadini vorremmo porre le seguenti questioni:

1) Vorremmo sapere come mai il Sig. Berna è in possesso di dati sensibili relativi agli utenti in carico ai Servizi Sociali di Latina, dati che contemplano aspetti legati alla persona e che giustificano interventi a domicilio. Un assessore alle politiche sociali conosce di certo la delicatezza di questo settore, la tutela della riservatezza dei dati dell’utenza e sa che alcune scelte sulla erogazione del servizio, che apparirebbero di primo impatto un privilegio, si inquadrano in un ampio sistema di principi etici e normativi;

2) Vorremmo sapere se il candidato Berna è a conoscenza della differenza tra “partecipazione alla spesa” e “valutazione dello stato di bisogno”: la prima avviene sulla dichiarazione ISEE, che per le persone disabili fa riferimento al solo reddito personale e non familiare (D.lgs. n.130/2000); la seconda deriva da situazioni familiari, sociali e cliniche di estrema gravità che possono attivare interventi assistenziali.

3) Vorremmo sapere se lo stesso sa che, negli ultimi tre mesi, è stato creato un tavolo di confronto (composto dall’ Ente, il gruppo utenza area disabilità e, per l’area anziani, le maggiori sigle sindacali dei pensionati) per la condivisione di una proposta di revisione del regolamento comunale sull’ assistenza domiciliare. Il tavolo, in modo molto costruttivo, ha proposto sempre l’erogazione del servizio a fronte di una partecipazione economica dell’utente equa e regolamentata stabilendo inoltre che, in base alla dichiarazione ISEE, si può arrivare fino ad una compartecipazione alla spesa pari al 100% del tariffario comunale previsto: altro che assistenza gratis per i più abbienti. Non abbiamo voluto che venisse tolto il servizio, al di sopra di un certo reddito, perché il diritto alla assistenza deve trovare applicazione anche in presenza di utenti “ricchi”, conservando intatte le tutele verso quei “soggetti in condizioni di povertà o con limitato reddito o con limitata autonomia psicofisica e/o sociale” che, ai sensi della L. 328/2000, all’art. 2, comma 3, hanno priorità di accesso ai servizi socio-sanitari.
L’eventuale nuovo sistema di tariffazione, quindi, è in perfetta sintonia con una serie di normative nazionali probabilmente sconosciute, come spesso accade, a chi, muovendo con approssimazione le dichiarazioni di cui sopra, ha mostrato (oltre al possesso di dati personali altrui, fatto gravissimo) solo improvvisazione e pochezza di vedute.

* Gruppo Utenti Area Disabilità_Assistenza Domiciliare Latina