Delogu: Riaprire subito il cinema-teatro a Priverno

02/11/2015 di
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delogu-sindaco-priverno-latina24ore-6879333Gentile redazione,

inutile sottolineare l’importanza che possono avere un teatro e un cinema all’interno di una comunità, soprattutto se piccola, in quanto luoghi di socializzazione, di crescita artistica e culturale. Importanza decisiva che in effetti il Cinema-Teatro comunale di Priverno ha avuto in questi anni e che avrebbe potuto avere ancor di più nel prossimo futuro. Un futuro in cui la necessità di spazi e di luoghi di incontro reale – in una realtà dominata sempre più dalla dimensione virtuale – diverrà ancora più decisiva.

Come non ricordare – al di là del successo e della qualità delle ultime stagioni teatrali organizzate in collaborazione con l’Associazione Teatrale tra i Comuni del Lazio – il grande contributo che hanno dato artisti e compagnie teatrali locali con spettacoli degni di nota, di grande interesse e di significativo richiamo.

Certo, sono intuibili le difficoltà che un piccolo cinema – con una sola sala cinematografica – può incontrare nel sopravvivere in un piccolo paese, spesso poco sensibile, di fronte alla concorrenza spietata dei multisala e della grande distribuzione.

Ma quel cinema rappresentava una sfida aperta. Un non arrendersi al fatto che il grande cinema, le grandi e piccole compagnie teatrali non potessero arrivare e esprimersi anche qui: in una piccola città dal grande passato e che non può non immaginare per sé un altrettanto grande futuro.

Per questo lo scorso anno facemmo di tutto perché, con la decisione sofferta di abbandono del vecchio gestore, si riuscisse a trovare – nel periodo di predisposizione di un bando pubblico – un imprenditore coraggioso disposto ad investire su una grande scommessa: quella di tenere in piedi, pur tra le mille difficoltà, la struttura e le attività del cinema, sapendo quali erano i rischi che si correvano e consapevoli del fatto che si parlava di un investimento culturale più che economico. Quell’imprenditore andava – come facemmo all’inizio – sostenuto, incoraggiato e aiutato.

Purtroppo con la stagione del commissariamento già da questa estate quel gestore è andato via. Da allora nessuno ha provveduto a sostituirlo, dando seguito alla redazione e alla pubblicazione di bando di gara per l’affidamento (si chiede troppo?). Sarebbe stato opportuno anche disegnare un nuovo modello di gestione con un più forte coinvolgimento degli artisti, delle compagnie e delle associazioni locali.

Quella bellissima struttura, invece, è stata – non si sa se solo momentaneamente – chiusa e si è operato addirittura il distacco delle utenze. Tanto che nessuno può più fruirne, nemmeno dietro versamento di un canone di affitto. Inoltre, temiamo che in questo lungo periodo di abbandono il complesso possa riportare una serie di danni da mancata manutenzione, che potrebbero renderne ancor più problematica la futura riapertura.

Si tratta di una perdita secca per la nostra comunità, di una vera e propria ferita inferta al paese, rispetto alla quale tutti – singoli e forze organizzate – dovrebbero reagire con forza. Per questo facciamo un appello alla città nel suo complesso e al Commissario prefettizio affinché si possa risolvere positivamente e al più presto questa situazione. Occorre mettere in campo una serie di iniziative di sensibilizzazione e, se necessario, di protesta contro questa decisione insensata.

Angelo Delogu