Elezioni, a Roma il Pd vola al 42,8%

26/05/2014 di

Pd primo partito alle europee, il M5S secondo con un notevole distacco. Contro tutte le previsioni e le cassandre, il partito di Renzi nella Capitale non solo non crolla ma supera di gran lunga quello di Grillo: stando ai dati del Campidoglio, con il 87% di sezioni pervenute, i democratici a Roma sono a quota 42,86% delle preferenze, il M5S al 25,28%, Forza Italia al 13,46%, l’Altra Europa con Tsipras al 6,11%, Fdi-An al 5,32%.

«Affluenza romana in linea con affluenza nazionale – commenta il presidente dell’Assemblea capitolina Mirko Coratti -. Il risultato nazionale e quello romano attestato oltre il 40%, indicano una vittoria netta del Partito Democratico, il cui merito va in buona parte a Matteo Renzi. Soddisfatti, soprattutto, per aver sconfitto il populismo senza progetto e l’antieuropeismo senza futuro». Oggi, nella Capitale d’Italia, sono andati alle urne il 51,93% degli aventi diritto, una percentuale inferiore alla tornata del 2009 in cui si registrò il 56,63%. Allora il primo partito fu il Pdl (38,61% voti), il secondo il Pd (31,64%). Alle scorse comunali a Roma, invece, al primo turno, il Pd aveva incassato il 26,26% dei voti a supporto di Ignazio Marino sindaco (42,61% al primo turno), il M5S 12,82% a supporto di Marcello De Vito. A febbraio del 2013 per le politiche alla Camera il Pd aveva superato di poco il M5S: 28,67% a 27,27%, mentre al Senato la forbice era stata più ampia: Pd 31,61%, M5S 24,97%. Il risultato di queste europee è simile per tutti i municipi, mentre nel VI (Tor Bella Monaca) si configura un testa a testa Pd-M5S. A Roma in giornata è scoppiata la polemica su caos e code negli uffici anagrafici di alcuni municipi, presi d’assalto dai residenti che avevano bisogno di una nuova tessera per le europee. Il Campidoglio ha replicato spiegando di aver consegnato solo oggi 13 mila nuove tessere. «Negli ultimi giorni abbiamo distribuito 68 mila nuove tessere, oggi in poche ore circa 13mila. Uno sforzo non piccolo», ha sottolineato Marino. Il sindaco ha chiamato il ministro dell’Interno per chiedere la possibilità di inserire un timbro al di fuori degli spazi per chi avesse esaurito le caselle nella propria tessera. «Una possibilità – ha spiegato lo stesso primo cittadino – che il Ministero ha escluso per la eventualità di ricorsi».