Piano sanitario, rilancio del Cto ma l’Eastman chiuderà

16/04/2014 di

Rilancio del Cto della Garbatella, nuova mission per il San Filippo Neri, che avrà un più stretto rapporto con il territorio, chiusura dell’Eastman, storico ospedale romano specializzato nelle cure odontoiatriche, per evitare doppioni. Sono alcuni dei provvedimenti del Piano di rientro presentato oggi dalla Regione Lazio al ministero della Salute e dell’economia. Provvedimenti che, come assicura la Regione, scongiurano le temute chiusure e fanno parlare il governatore Nicola Zingaretti di «esiti altamente positivi per la sanità della Regione Lazio».

«Oggi ci è stato dato atto di un cambio di passo sostanziale e di una nuova consapevolezza rappresentata dalla proposta dei piani operativi che i Ministeri della Sanità e dell’Economia ci invitano fin da subito a mettere in opera e che ora dovranno tradursi in un decreto del commissario ad acta – spiega Zingaretti – Questo ha consentito di sbloccare già oggi 270 milioni di euro delle coperture fiscali di cui 190 per il 2012 e 80 per il 2013 a favore dei cittadini del Lazio. È un risultato positivo che incoraggia la nostra azione di governo e ci spinge ad andare avanti nella costruzione di un nuovo modello sanitario».

Per l’ospedale Cto dunque è previsto il rilancio per la parte riabilitativa protesica e la traumatologia, «in sinergia con l’Inail – spiega la Regione – una scelta che consentirebbe di superare la contraddizione che vede la Asl RmC pagare un canone di leasing per l’immobile nei confronti della società Sanim, mentre l’Inail ha tra le proprie finalità istituzionali anche quelle di fare investimenti in strutture immobiliari garantendo una sinergia con le pubbliche amministrazioni. È necessario quindi verificare la disponibilità da parte dell’Inail a investire risorse in questa struttura senza pregiudizio per il servizio al cittadino».

Per quanto riguarda il San Filippo Neri, «l’obiettivo è quello di superare le proposte di chiusura previste nel passato e individuare una nuova missione per l’ospedale in collegamento più stretto con il territorio, anche in considerazione del fatto che il 17% del disavanzo generato dalle aziende ospedaliere è imputabile al San Filippo Neri».

L’Eastman sarà invece chiuso, perchè, sottolinea la Regione, non si possono avere strutture doppione: nella stessa zona, a poche centinaia di metri dalla struttura ospedaliera, si trova anche la clinica odontoiatrica del policlinico Umberto I. Nulla di deciso invece per le strutture ospedaliere di Monterotondo, Subiaco e Bracciano «ma è certo – assicura la Regione – che non si tornerà al decreto 80. L’obiettivo è quello di dare ai tre ospedali una nuova missione all’interno del servizio sanitario regionale, innovando il modello, rendendolo più funzionale alle esigenze del territorio e comunque garantendo i servizi di emergenza. In questo quadro sarà importante procedere assicurando il massimo ascolto al territorio e il coinvolgimento di tutte le istituzioni».

Oggi intanto sono arrivati i nuovi dg al San Camillo, Antonio D’Urso, e al Sant’Andrea, Egisto Bianconi. Novità anche all’Umberto I: oggi la Regione si è espressa chiaramente: «Non è nostra intenzione arrivare ad utilizzare il lavoro interinale, seppur previsto dalla normativa e nei prossimi giorni illustreremo al Prefetto il Piano per il Policlinico».