Dimesso dall’ospedale bimbo di tre anni muore a casa

23/03/2014 di

Appena tre anni e mezzo: è arrivato all’ospedale di Tarquinia, gli hanno dato alcune medicine e poi è stato detto ai genitori di riportarlo a casa. Dove è morto. Aveva una febbre particolarmente alta, per questo avevano deciso di portare il loro piccolo al pronto soccorso.

Ora la Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta e sarebbero già partiti due avvisi di garanzia per i medici. Ma anche la Asl di Viterbo ha avviato subito un’indagine interna per capire cosa sia accaduto. Non stava bene ieri, il bimbo. La temperatura sul termometro aveva iniziato a salire sempre di più. Così la coppia ha deciso di fare quella trentina di chilometri che separano casa loro – Pescia Romana, frazione di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo – dal pronto soccorso di Tarquinia. Un ospedale che negli anni si è visto prima sottrarre il reparto di pediatria, poi quello di neonatologia. Il bambino è stato tenuto un pò sotto osservazione, i medici gli hanno dato alcuni farmaci, poi lo hanno dimesso. Arrivati a casa papà, mamma, il piccolo e il suo fratellino gemello si sono messi a dormire. Ma il bambino, dopo essersi addormentato, non si è svegliato più. Stamattina il dramma: quando si sono alzati, i genitori si sono accorti che loro figlio non respirava. Hanno chiamato subito il 118, ma quando il personale medico è arrivato non c’era più nulla da fare. Era già morto. Della vicenda ora si stanno occupando i carabinieri. Dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, il magistrato Bianca Maria Cotronei ha aperto un’inchiesta, è stato quindi disposta l’autopsia sul corpicino del bimbo, trasferito all’obitorio di Montalto di Castro, che dovrebbe svolgersi la prossima settimana a Roma. Ci sarebbero però già due avvisi di garanzia per altrettanti medici dell’ospedale di Tarquinia.

Ma anche la Asl ha deciso di muoversi subito. Dall’azienda fanno sapere che è stata aperta un’indagine interna per accertare che tutte le procedure siano state seguite secondo quanto previsto dal protocollo. La Asl si metterà inoltre completamente a disposizione della magistratura di Civitavecchia, cui verrà fornita documentazione e collaborazione per fare piena luce su quanto accaduto la scorsa notte. Infine la Regione Lazio: ha chiesto al commissario straordinario della Asl di Viterbo, Luigi Macchitella, una relazione con informazioni dettagliate in merito all’inchiesta interna appena avviata. «Quanto accaduto – spiegano dalla Regione – genera una forte inquietudine e necessita al più presto di esaustivi chiarimenti».

  1. Incompetenza …. Lauree facili…. In che mondo siamo capitati !!!!