AEROPORTO FIUMICINO COMPIE 50 ANNI E ATTENDE RILANCIO

20/08/2010 di

L’aeroporto di Fiumicino compie mezzo secolo. Cinquant’anni vissuti fra splendori e polemiche, in attesa di un rilancio che sembra, finalmente, all’orizzonte. Per ricostruirne la storia però, è necessario tornare più indietro nel tempo ed andare al lontano 1946 quando si prospettò la necessità di fornire la Capitale di un aeroporto più grande di Ciampino. L’anno dopo una commissione interministeriale tra varie opzioni giudicò la pianura di Fiumicino l’area più idonea per la costruzione della struttura: una decisione destinata ad innescare accese polemiche e accuse di corruzione. La mattina del 20 agosto ’60 comunque, a cinque giorni dall’apertura dei Giochi Olimpici di Roma, Giuseppe Togni, all’epoca ministro dei Lavori Pubblici, consegnava a Giulio Andreotti, appena nominato ministro della Difesa, il nuovo aeroporto di Fiumicino per avviarne la gestione. La sera dello stesso giorno, alle 18.20, nello scalo romano non ancora del tutto operativo ma in grado di alleggerire il traffico aereo di Ciampino, atterrava il ‘Convair’ del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. La notte tra il 14 e il 15 gennaio 1961, poi, con il trasferimento delle compagnie aeree il Leonardo da Vinci entrava definitivamente in attività. A quei tempi Fiumicino si presentava con un unico corpo centrale, l’ex terminal C oggi unificato all’ex B e rinominato Terminal 3. La maggior parte dei passeggeri effettuava le operazioni di accettazione alla stazione Termini per poi raggiungere in pullman l’aeroporto (all’epoca non c’era l’autostrada nè tantomeno la ferrovia: l’unica via di collegamento con il Leonardo da Vinci era rappresentata dalla Via del Mare). Oltre ai check-in, la farmacia, l’edicola, una banca, un bar e l’ufficio postale erano i servizi essenziali. Passerelle e scalette in metallo, dopo il controllo passaporti e la Dogana, consentivano ai viaggiatori di raggiungere a piedi gli aerei. Tragitto che veniva compiuto in senso contrario da chi invece arrivava a Roma: partenze e arrivi avvenivano infatti su un unico piano. Erano quelli gli anni della Dolce Vita. Nella Capitale sbarcavano i divi del Cinema d’oltre Oceano, Burt Lancaster, Richard Burton, Liz Taylor e tanti altri che attiravano in aeroporto decine di fotografi. Intanto, con il passare del tempo, Fiumicino cominciava a subire le prime trasformazioni. Vennero realizzate opere di ampliamento dell’aerostazione internazionale, il prolungamento della pista n. 2, quella perpendicolare al mare, costruita la terza pista e l’aviorimessa per i Boeing 747 di Alitalia. Nel 1974 la nascita di Aeroporti di Roma, la società che, come concessionaria esclusiva per la gestione e lo sviluppo del sistema aeroportuale della Capitale, avviò la propria attività a partire dal luglio dello stesso anno. Attualmente il sedime aeroportuale si estende su 1.400 ettari. Cinque i terminal, quattro le piste, 359 i banchi check-in, 86 le uscite di imbarco. Nel 2009 il Leonardo da Vinci ha visto transitare 33.811.637 passeggeri, di cui 12.629.323 sui voli nazionali e 21.182.314 sugli internazionali. Nei primi sei mesi di quest’anno si è già arrivati a registrare un totale di 16.704.734 presenze. Numeri destinati a salire velocemente: anche senza considerare l’eventuale assegnazione delle Olimpiadi a Roma, si calcola che nel 2020 i passeggeri aumenteranno a 55 milioni e a 90-100 milioni entro il 2044. Di qui il piano di investimenti di AdR che, dopo il ‘via liberà al riequilibrio delle tariffe aeroportuali, prevede un’estensione del sedime aeroportuale di ulteriori 1.300 ettari e una nuova aerostazione di quasi un milione di metri quadrati concepita secondo i più moderni standard tecnologici e impiantistici. Nei terminal sarà integrata la futura ferroviaria che consentirà il collegamento diretto con il centro di Roma, oltre ad una stazione del people mover automatico che collegherà le nuove strutture aeroportuali con gli attuali Terminal della zona sud. Ancora: almeno 100 le uscite d’imbarco delle nuove strutture, di cui il 70 per cento dotate di loading bridge. L’incremento della capacità in vista delle previsioni di traffico per il 2044, poi, prevede la realizzazione di ulteriori piste di volo, oltre ad altre 140 piazzole di sosta per aeromobili e un nuovo sistema di vie di rullaggio per consentire un agevole deflusso degli aerei.