BUONTEMPO: SUBITO PIANO STRAORDINARIO PER LA CASA

14/06/2010 di

«Siamo sgomenti di fronte alla notizia di Genova, dove una donna di 41 anni si è suicidata,
quando è arrivato l’ufficiale giudiziario per sfrattarla. È la triste conferma che
l’emergenza abitativa è ormai un problema sociale di dimensioni enormi: basti pensare
che nella sola Roma circa 20mila famiglie hanno lo sfratto per morosità. È, perciò,
necessario dar subito vita a un Piano straordinario per la casa, che veda coinvolti
il Comune, la Provincia, la Regione e il Governo nazionale, per dare risposte
immediate a quei cittadini che, non per cattiva volontà o per furbizia, ma per reale
mancanza di disponibilità, non riescono più a pagare l’affitto». È quanto dichiara
l’assessore regionale del Lazio alle Politiche per la Casa, Teodoro Buontempo.

«Non vogliamo giustificare i morosi – aggiunge Buontempo – ma bisogna capire che la
crisi economica ha messo in ginocchio molte famiglie e abbiamo più volte, e in più
sedi, manifestato grande preoccupazione, perchè di fronte agli sfratti le
amministrazioni pubbliche non hanno risorse abitative da mettere a disposizione, nè
provvisorie nè tantomeno definitive. E dal dramma personale si passa al dramma
collettivo – sottolinea l’assessore – quando a essere sfrattate sono persone anziane
o famiglie con minori a carico, senza le risorse per poter accedere al mercato
privato. Noi, con equilibrio e senso di responsabilità, ma anche con la velocità
necessaria, dobbiamo fare in modo che il problema non venga scaricato solo su questi
soggetti più deboli».

«La Regionesta facendo il possibile, come testimonia anche la vicenda dei truffati
di Casa Lazio, ai quali abbiamo restituito una speranza e presto avranno la loro
casa. Tutti dobbiamo farci carico dell’emergenza abitativa – conclude Buontempo –
facendo sì che anche i casi come quelli degli enti previdenza, che vogliono vendere o
affittare a prezzi di mercato, siano affrontati e risolti, con la giusta attenzione
per chi oggi abita in quegli appartamenti. Se non lo capiamo, presto dovremo
affrontare non un’emergenza, ma l’esplosione di una vera e propria bomba sociale».