FROSINONE, SUICIDA UN AGENTE DI POLIZIA PENITENZIARIA

14/05/2010 di

Nella tarda serata di ieri a Campoli Appenino (FR) l’Agente di polizia penitenziaria Tiziano Ramponi, di 28 anni, in servizio presso il Nucleo Traduzioni di Milano san Vittore, si è suicidato all’interno dell’abitacolo della propria autovettura sparandosi un colpo di pistola, presumibilmente dalla sua arma d’ordinanza. A darne notizia è il segretario generale Uil Pa Penitenziari Eugenio Sarno.

«Tiziano Ramponi mi è stato descritto come una persona sorridente, allegra, gioviale. Era in congedo ordinario dal 3 maggio e avrebbe dovuto riprendere servizio martedì 18. Si stentano a capire le ragioni di questo gesto – dice Sarno – Chi lo conosceva molto bene esclude problemi economici e/o affettivi».

Il sindacalista fa notare che «in sole due settimane due suicidi (Frosinone e Brescia) e un omicidio-suicido (Avola). Davvero troppo per non chiedere con forza che si attivi, finalmente, quel tavolo di confronto sul disagio del personale che, sin qui, l’Amministrazione Penitenziaria ci ha sempre negato». Sottolineando di non voler strumentalizzare queste tragedie, il sindacalista della Uil osserva che «l’incidenza di suicidi nel Corpo è davvero anomala» e ricorda che in due anni sono 16 gli agenti che si sono tolti la vita.

«Abbiamo cercato, invano, di sensibilizzare il ministro Alfano e il capo del DAP sulle afflittive e infamanti condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari di prima linea. Il loro silenzio sul tema offende e indigna». In vista della Festa Annuale della Polizia Penitenziaria in programma il 18 maggio a Roma, la Uil Penitenziari lancia un appello al Capo dello Stato e al Guardasigilli: «Per il doveroso rispetto verso i nostri colleghi caduti e di quanti ogni giorno affrontano l’indicibile condizione penitenziaria non boicotteremo la cerimonia e saremo presenti alle celebrazioni. Auspichiamo, però, che dato il drammatico momento che attraversa il sistema penitenziario il Presidente Napolitano e il ministro Alfano sappiano non solo trovare le giuste parole per rimotivare e ridare speranza ma soprattutto portare notizie di atti concreti propedeutici a superare le gravi difficoltà».