Roma, ultima sfida tra Marino e Alemanno

09/06/2013 di

A Roma inizia la due giorni di ballottaggio. La sfida tra Ignazio Marino e Gianni Alemanno torna ancora una volta nelle urne da cui uscirà il nome del nuovo sindaco della Capitale. Una domenica e lunedì di voto con lo spettro dell’astensionismo che a fine maggio aveva portato ai seggi un romano su due – l’affluenza definitiva era stata del 52,8% con un calo di quasi 25 punti rispetto alle politiche dello scorso febbraio e di oltre 20 con le comunali del 2008.

Dopo un rush finale di campagna tra veleni e polemiche, dalla foto che ritraeva Alemanno con un esponente del clan Casamonica all’accusa al chirurgo di assunzioni in nero e altre irregolarità in una sua Onlus, ieri la chiusura elettorale nelle piazze: il sindaco uscente l’ha fatta ‘itinerantè annunciando ai suoi sostenitori che «il vento è diverso. Sento di vincere» mentre il chirurgo dem da piazza Farnese ha lanciato il suo ‘Daje!’ per la conquista del Campidoglio: «Siamo a 72 ore dalla liberazione di Roma, ci siamo quasi. Lunedì vinciamo». Dalla mezzanotte è scattato il silenzio elettorale e il divieto quindi di comizi e di fare propaganda. Ed è stata una giornata di relax in famiglia per i candidati alla poltrona del Campidoglio. Ignazio Marino dopo aver fatto un salto questa mattina al Palazzo delle Esposizioni dove si è tenuta la conferenza di presentazione dei libri ‘Carte segretè di Goffredo Bettini e ‘Una città apertà di Gianni Borgna, ex assessore alla cultura di Roma, ha deciso di passare il pomeriggio e la serata a casa. Domani mattina Marino andrà a votare alle 11 al seggio elettorale allestito nella scuola elementare Ruspoli in via Gesù e Maria, nel cuore della Capitale e poi accompagnerà la madre Valeria al seggio di via Tevere, zona piazza Fiume. Qualche ora di sonno in più stamane invece per il sindaco Alemanno, in cerca del bis. Dopo la mattinata e il pranzo in famiglia con la moglie Isabella e il figlio Manfredi, Alemanno ha passeggiato per la città, tra il centro storico e il quartiere Prati. Infine, una chiacchierata con frà Massimo, parroco dell’Ara Coeli. Domani Alemanno voterà alle 12 nel seggio della scuola Cesare Nobili, in via Bitossi alla Balduina. La parola quindi agli oltre due milioni di romani e romane che si recheranno nei 2.600 seggi allestiti nella Capitale. Muniti di scheda e matita potranno esprimere, domenica dalle 8 alle 22 e lunedì fino alle 15 del pomeriggio, la loro preferenza per sindaco e presidenti di Municipio – si vota infatti anche per l’elezione di quattordici ‘minisindacì. Il Municipio XII (ex XVI) è l’unico a non essere andato al ballottaggio ed ad aver eletto al primo turno Cristina Maltese (Pd). I due competitor aspiranti primi cittadini sperano entrambi che l’astensionismo, il non gradito ospite del primo turno, non si faccia questa volta vivo. Alemanno, che in questi giorni aveva adottato per combatterlo lo slogan ‘Vince chi votà, anche ieri sera è tornato sul tema: «L’astensionismo del primo turno ha premiato l’apparato – ha detto – Se avremo un’affluenza degna, questo ballottaggio lo vinciamo noi». E anche Marino ieri ha fatto il suo appello al voto: «Dobbiamo convincere gli indecisi che possiamo davvero cambiare tutto. Il 9 e 10 dobbiamo liberare Roma e farla tornare a sorridere». Perchè alla fine della corsa al Campidoglio nessuno dei due vuole essere il sindaco di metà dei romani.