Viterbo, scoperto scarabeo egizio nella necropoli etrusca

24/04/2013 di

La scoperta potrebbe contribuire a riscrivere la storia degli Etruschi, almeno in parte. Al parco archeologico di Vulci, nella necropoli dell’Osteria, è stato infatti trovato uno scarabeo-sigillo egizio, risalente alla XXV-XXVI dinastia (746-525 avanti Cristo). È riemerso alla luce in questi giorni durante gli scavi di Mastarna, la società che gestisce il sito archeologico di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo.

Nella necropoli in tempi recenti era stata già scoperta la tomba della Sfinge, ora le indagini dirette dal soprintendente per i beni archeologici dell’Etruria meridionale, Alfonsina Russo, coordinate dal dirigente del museo di Vulci Patrizia Petitti e dal direttore di Mastarna Carlo Casi, hanno rinvenuto un settore ricco di sepolture, dal quale provengono vasi e altri oggetti deposti accanto ai defunti per accompagnarli nella vita ultraterrena.

Lo scarabeo-sigillo è attualmente in fase di studio. Riporta un cartiglio e il segno ‘HR’, il dio falco Horus con flagello. E poi il segno ‘NB’, che secondo gli studiosi rimanda al faraone Nekao I (672-664 aventi Cristo) o Psammetico I (664-610). L’oggetto ritrovato serviva a imprimere i decori su bolli di argilla destinati a sigillare grandi vasi, cofanetti, casse o rotoli di papiro. Se si trovava in una tomba etrusca, cosa molto rara, significa che il defunto era un aristocratico.

Il ritrovamento indica due cose: da un lato, la conferma dell’importanza della necropoli dell’Osteria, dall’altro la ricchezza della vita dell’aristocrazia di Vulci tra l’VIII e il VI secolo avanti Cristo, periodo di massimo splendore degli etruschi in questi luoghi.