Telefonini e Iva, truffa da 35 milioni di euro

26/10/2012 di

Una frode carosello nel settore del commercio della telefonia mobile e di altri apparecchi elettronici è stata scoperta dalla Direzione Interregionale delle Dogane per il Lazio e l’Abruzzo. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno interessato tutto il territorio nazionale e hanno portato alla denuncia di 13 persone, tra le quali i rappresentanti legali delle società e di uno studio di consulenza, considerato il «dominus» della truffa.

I responsabili della truffa con una serie di società fittizie «cartiere» hanno effettuato, dal 2008 al 2011, acquisti non contabilizzati, di ingenti quantità di merce provenienti dalla Comunità Europea e da San Marino per un importo pari ad 178 milioni di euro evadendo l’Iva per 35 milioni e 800mila euro. Gli acquisti venivano poi attribuiti, con il meccanismo della sottofatturazione, a diverse società interposte, utilizzate per rendere difficoltose le eventuali attività di indagine, oppure fittiziamente destinati all’esportazione delle merci per costituire un illecito credito Iva.

L’attività investigativa – viene spiegato in una nota – è stata resa ancor più complessa a causa della breve durata delle società cartiere che terminavano la loro operatività in tempi molto ristretti e utilizzavano sempre sedi ed indirizzi fittizi, talvolta addirittura inesistenti, grazie soprattutto alla regia di un insospettabile studio di consulenza romano con sedi anche in paradisi fiscali e collaborazioni in tutto il mondo.