Sale sulla cupola di San Pietro per dire no a Monti

03/10/2012 di

È riuscito a violare la sicurezza vaticana per la seconda volta. Marcello Di Finizio ha colpito ancora: l’imprenditore triestino che lo scorso 30 luglio salì sulla cupola di San Pietro a Roma è riuscito oggi ad arrampicarsi nuovamente, bissando l’impresa tra lo stupore di turisti e cittadini romani che erano in strada. Stavolta la protesta, portata avanti da ore, ha toni politici e antieuropeisti, con uno striscione esposto da Di Finizio contro il presidente del Consiglio, Mario Monti. «Help!!! Basta Monti, basta Europa, basta multinazionali. Ci state ammazzando tutti. Sviluppo??? Questa è solo macelleria sociale», si legge sul lungo drappo esposto dall’imprenditore che oggi si è calato dalla ringhiera della cupola intorno alle 17, dopo essere entrato in visita alla cupola come un normale turista, superando i controlli in maniera insospettabile. Poi si è esposto fino a una sporgenza sopra una delle finestre del Cupolone, dove ha srotolato lo striscione. La Gendarmeria vaticana ha subito richiesto un intervento dei vigili del fuoco vaticani per farlo scendere, intavolando una lunga trattativa con lui. Marcello Di Finizio è titolare di un noto locale del lungomare di Trieste, ‘La Voce della Lunà. La sua ‘carrierà di arrampicatore cominciò quando lo stesso locale fu distrutto da un incendio alcuni anni fa. Di Finizio per ottenere il risarcimento dei danni inscenò proteste di piazza e scioperi della fame. Proteste che continuarono contro la direttiva europea Bolkenstein, che prevede la messa all’asta delle concessione balneari. Il 26 marzo scorso, così, Di Finizio si issò sullo storico pontone-gru «Ursus», nel Porto Vecchio di Trieste, scendendone tre giorni dopo, al termine di una trattativa con i carabinieri e ottenendo dal Prefetto, Alessandro Giacchetti, di interessare della sua questione il ministro degli Affari Europei Moavero Milanesi. L’ultima impresa prima di oggi risale alla scorsa estate, il 30 luglio, quando Di Finizio si è arrampicato per la prima volta sul Cupolone, sempre per protestare contro la direttiva Bolkestein. Allora rimase per oltre quattro ore sulla Cupola della basilica, scendendo soltanto verso le 22.

A Trieste lo conoscono tutti, Marcello Di Finizio: lo scorso marzo aveva passato quattro giorni sui tralicci del pontone ‘Ursus’, nel Porto Vecchio, e a luglio era salito per la prima volta sulla cupola di San Pietro, impresa ripetuta oggi. Tutto questo perchè non si rassegna a lasciarsi sfuggire di mano il locale sulla riviera barcolana di cui da anni è titolare: «La voce della luna». Un locale famoso quanto sfortunato, visto che – come ricorda ‘Il Piccolò – venne distrutto da un incendio nel giugno del 2008 e poi ulteriormente danneggiato dalla mareggiata del dicembre successivo. Di Finizio, 46 anni, per ottenere il risarcimento dei danni inscenò proteste di piazza e scioperi della fame. Seguirono varie traversie ed ora l’imprenditore teme di dover interrompere definitivamente la sua attività in seguito alla cosiddetta direttiva Bolkenstein, che dovrebbe consentire la messa all’asta dell’area dove si trova il bar-ristorante. Così, il 26 marzo scorso Di Finizio si issò sullo storico pontone-gru «Ursus», nel Porto Vecchio di Trieste, scendendone solo tre giorni dopo, al termine di una trattativa con i carabinieri e ottenendo dal Prefetto, Alessandro Giacchetti, di interessare della sua questione il ministro degli Affari Europei Moavero Milanesi. Quattro mesi dopo, esattamente il 30 luglio, la protesta dell’uomo si spostò nella Capitale, dove prese di mira per la prima volta la cupola di San Pietro. Di Finizio, come ricordato in serata dal direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi, si arrampicò pure quella volta sul cupolone, sempre per protestare contro la direttiva Bolkenstein. Vi rimase per oltre quattro ore, scendendo soltanto verso le 22, avuta rassicurazione che avrebbe parlato con il ministro del Turismo, Piero Gnudi. Tra le sue richieste anche quello di un intervento del Papa, «come garante super partes». Oggi la nuova scalata sul Cupolone, con il suo striscione «Basta Monti, basta Europa, basta multinazionali» appeso alla finestra centrale che affaccia su piazza san Pietro.