Regione, Abbruzzese: “L’Imu va riformulata”

13/06/2012 di

«Sono convinto che l’Imu, almeno nella sua forma attuale, vada ripensata e riformulata dal Governo Monti, che nel rispetto delle esigenze di bilancio, deve tener conto di quanto peso possa avere l’imposta diretta sui bilanci di famiglie ed imprese gi… allo stremo per la stretta creditizia e per la riduzione della propensione al consumo». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Regionale del Lazio Mario Abbruzzese.

«Rifacendomi ai dati di FederConsumatori – ha aggiunto Abbruzzese – emerge chiara la necessità di una riformulazione dell’imposta. Il peso dell’Imu non si farà sentire sulle famiglie italiane solo in termini diretti, con aggravi medi di 405 euro annui, ma arriverà a toccare un totale medio di 615 euro a famiglia poichè vi saranno anche pesanti ripercussioni indirette provocate dall’aumento di prezzi dovuto alla rivalutazione (sia in termini di aliquota, sia in termini catastali) dell’Imu per i locali commerciali, per le aziende e per gli uffici nonchè per i casolari agricoli (per i quali l’Imu è stata reintrodotta). Un carico fiscale forse eccessivo, che se cumulato al previsto aumento dell’Iva in arrivo a settembre, rischia di essere controproducente generando una pericolosa spirale recessiva». «Il mio augurio – ha aggiunto – è che in queste settimane tanto convulse per gli equilibri economici continentali e nazionali, il Governo possa includere nel dl Sviluppo nuove soluzioni per favorire la crescita, l’unica medicina reale che possa salvarci dal baratro del default. Allo stesso tempo auspico che il Governo riattivi un tavolo di discussione sull’Imu, tenendo presente le perplessità che arrivano dal territorio e dal malessere dei sindaci, espresso in modo chiaro dalle posizioni dell’Anci. È per questo che – ha concluso Abbruzzese – in piena concordanza con il segretario del Pdl Angelino Alfano ribadisco la mia posizione chiara in favore di un ripensamento dell’imposta, augurandomi che la spending review possa generare i risultati previsti liberando risorse che possano rendere l’Imu una tantum, continuando a lavorare nella riduzione degli sprechi e dei debiti della pubblica amministrazione, una completa cancellazione di questa tassa sulla prima casa. Una tassa che colpisce in modo indiscriminato la classe media, frustrando le prospettive di crescita e sviluppo di una nazione impegnata in un processo di rientro dal debito accumulato negli anni».