India, Bosusco libero: l’incubo è finito

12/04/2012 di

L’incubo è finito per Paolo Bosusco: l’italiano rapito il 14 marzo scorso nell’Orissa indiano mentre accompagnava in un trekking Claudio Colangelo, anch’egli sequestrato e poi rilasciato il 25 marzo. «Sono finalmente libero, sto bene. Non ho alcun risentimento nei confronti dei miei rapitori», ha detto Bosusco al suo arrivo a Bhubaneswar, visibilmente dimagrito, dopo quasi un mese nella foresta, all’arrivo a Bhubaneswar. «Torno presto in Italia», ha poi detto in una commossa telefonata al padre Azelio, che si è detto «emozionato e ora molto più tranquillo».

«È la notizia che aspettavamo, il risultato ci riempie di soddisfazione», ha commentato a caldo il ministro degli Esteri Giulio Terzi, sottolineando che si è «sempre lavorato per la sua incolumità» ed esprimendo gratitudine all’Unità di Crisi, ai diplomatici in India e alle autorità dello Stato dell’Orissa e di New Delhi«. »Ora – ha proseguito Terzi – il nostro lavoro continua con la stessa determinazione per assicurare la liberazione di coloro che sono ancora ostaggio di rapitori in altri paesi«. La notizia della imminente liberazione dell’italiano era arrivata qualche ora prima: un gruppo di giornalisti locali si è inoltrato nella foresta al confine tra i dipartimenti di Kandhamal e Ganjam insieme al mediatore Dandapani Mohanty. Poi il trasferimento in un villaggio confinante con la zona controllata dai maoisti e accessibile via auto. Infine l’attesa conferma.

Ieri il leader dei ribelli Sabyasachi Panda, in un audio messaggio, aveva annunciato il rilascio di Bosusco attraverso un »processo democratico« in cui il governo dell’Orissa si sarebbe impegnato a migliorare le condizioni delle comunità tribali. Un impegno sottoscritto in un documento dai cinque mediatori. Solo 24 ore prima, un tribunale dell’Orissa aveva prosciolto Subhashree Panda, moglie di Panda, conosciuta come ‘Milì: la moglie di Panda era nella lista dei 7 prigionieri di cui era stato chiesto il rilascio per la liberazione di Bosusco.