Regione, via libera al Piano rifiuti

18/01/2012 di

La mattina il Consiglio di Stato che conferma l’oggettivo stato di emergenza rifiuti, respingendo il ricorso della Colari di Manlio Cerroni e riaprendo la partita degli espropri per il post Malagrotta. All’ora di pranzo il Consiglio regionale che approva a maggioranza piena (40 sì) il Piano rifiuti. Non sorprende che, già al pomeriggio, la governatrice Renata Polverini gongoli: «Il 18 gennaio – dice – sta diventando una giornata straordinaria per i rifiuti. Da oggi si fa sul serio: la maggioranza siamo noi».

Ma per l’opposizione si tratta di un «atto vuoto, un libro dei sogni», contro il quale il coordinamento ‘Rifiuti zerò ha lanciato un referendum abrogativo, appoggiato subito dai Verdi. Il Piano prevede in sintesi, da qui al 2017, tre obiettivi: il 65% di differenziata entro il 2012, puntando al suo incremento qualitativo, come sottolinea l’assessore Pietro Di Paolo, la riduzione della produzione dei rifiuti (con il riuso al 10%) e la realizzazione di un sistema integrato di recupero e smaltimento con discariche piccole e residuali. Accantonata l’originale idea dell’Ato unico, ora gli Ambiti territoriali ottimali, autosufficienti per discariche e Tmb, sono cinque, pressochè coincidenti con le province. Qualora gli obiettivi di riduzione e di differenziata non fossero raggiunti, o se la capacità degli impianti non fosse pari a quella autorizzata, allora scatterebbe il cosiddetto ‘scenario di controllò, che dà la possibilità di autorizzare nuove «capacità di trattamento per l’indifferenziato e di termovalorizzazione».

«Il Piano, atteso dal 2002 – rivendica Polverini – ci dà finalmente uno strumento per evitare la procedura di infrazione Ue. Un Piano moderno, che parte dalla differenziata e arriva alla chiusura integrata del ciclo». E poi si scaglia contro l’opposizione ,«siamo in questa situazione per il loro immobilismo» e, a sorpresa, contro Walter Veltroni, «il ‘grandè sindaco che in 8 anni ha consegnato una vergognosa emergenza a questa città». L’attuale inquilino del Campidoglio, Gianni Alemanno, ringrazia: «Ora rimbocchiamoci le maniche, e sosteniamo il prefetto Pecoraro» commenta. Soddisfatti anche il presidente della Pisana Mario Abbruzzese («provvedimento esaustivo e strutturato») e l’Udc di Francesco Carducci, per il quale «il Piano è il primo passo, ora via con la gestione degli Ato», mentre il capogruppo LP Mario Brozzi vede dissolversi «lo spettro Campania». Tutt’altra musica dal centrosinistra: «Veltroni? L’emergenza è colpa di Alemanno – replica il capogruppo Pd Esterino Montino – Il Piano non localizza nulla, non sceglie, pone scadenze troppo ravvicinate, perchè la differenziata è oggi al 16-17%. E non ha impegni finanziari». Per Filiberto Zaratti di Sel «è un’occasione persa».

«Solo fuffa – lo bolla il leader verde Angelo Bonelli – che elude con furbizia le questioni vere». «Il vero problema – punta il dito l’Idv di Vincenzo Maruccio – è l’incapacità del Comune di Roma a risolvere il problema dell’indifferenziato». Intanto, all’esterno della Pisana, è tornato il presidio dei comitati insieme al ‘calvario della monnezzà con il militante ‘crocifissò. Questione di ore, e si tornerà a votare sulla proposta di legge di iniziativa popolare. Anche se appare molto difficile che, dopo l’uno-due di oggi, si possa incrinare la diga della maggioranza di centrodestra.