Sangue a Roma, 35 omicidi in un anno

05/01/2012 di

L’ultima rapina in strada finita nel sangue a Roma risale alla fine del settembre scorso: un pensionato di 68 anni, Ennio Lupparelli, fu investito nel quartiere di San Basilio dall’auto di un pregiudicato che aveva scippato la moglie e che l’uomo stava inseguendo. L’anziano morì dopo il ricovero in ospedale. Con il duplice omicidio di ieri sera a Torpignattara il nuovo anno nella Capitale inizia sulla falsariga del 2011, all’insegna della violenza.

Solo tre giorni fa l’agguato in cui è stato ferito l’ex terrorista nero Francesco Bianco, a Tivoli Terme, vicino a Roma. Trentatrè fino a ieri (trentacinque con quelli di ieri sera) gli omicidi commessi nella Capitale negli ultimi 12 mesi, alcuni dei più clamorosi ancora insoluti. E non pochi avvenuti in strada. Primo fra tutti l’uccisione di Flavio Simmi, 33 anni, assassinato a luglio scorso in pieno giorno nel centralissimo quartiere Prati da due killer arrivati a bordo di uno scooter. Lo stesso mezzo usato in tantissimi altri agguati culminati in un omicidio o in un ferimento. E non è la prima volta nell’ultimo anno che un bambino resta vittima della violenza. Nel settembre scorso una bimba di 10 anni fu ferita lievemente in una sparatoria a Tor Bella Monaca, alla periferia sud di Roma.

Un’esplosione della criminalità, quella romana, che ha più volte evocato il fantasma della famigerata Banda della Magliana, attiva tra gli anni ’70 e ’90, quel ‘romanzo criminalè raccontato da film e serie tv. Al di là delle evocazioni, in realtà si tratterebbe soprattutto di bande piccole e medie che si contendono il territorio della Capitale per lo spaccio della droga e per la gestione di altri affari illeciti. Resta alto il timore di infiltrazioni della grande criminalità organizzata. Quel che è certo è che da parecchi mesi a Roma si spara per niente e non ci si ferma neanche di fronte ai bambini. Come è accaduto alla piccola cinesina di appena sei mesi, uccisa in braccio al suo papà.