Roma, ucciso in auto davanti alla fidanzata

17/12/2011 di

Ancora una vittima, colpita al cuore mentre era in auto assieme alla fidanzata. Una vera e propria esecuzione che potrebbe essere messa in relazione con altri episodi simili avvenuti negli ultimi mesi a Roma. Non accenna a diminuire la scia di agguati omicidi in città: il 33esimo dall’inizio dell’anno nella Capitale, dove la scorsa notte un romano di 38 anni con precedenti per rissa e minacce, Marco Attini, è stato ucciso in un agguato da due sicari a bordo di uno scooter.

Gli inquirenti, che stanno indagando a 360 gradi, per il momento non escludono alcuna pista e stanno scavando nel passato della vittima per cercare di fare luce sulla vicenda e capire eventuali connessioni con altre vicende recenti di sangue. A seguire le indagini, oltre ai carabinieri, è anche il pool di magistrati della direzione distrettuale antimafia di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori c’è il passato di Attini e per ore è stata interrogata la sua fidanzata, che finora ha assistito all’omicidio e alla raffica di proiettili scaricata contro il 38/enne.

Da tempo Attini era disoccupato, in passato aveva lavorato come barista e aveva alcuni precedenti per minacce, rissa e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo stava rientrando a casa l’altra sera intorno alle 23 a bordo di una vecchia Fiat Panda bianca con la fidanzata, una commessa di 37 anni. La vittima cercava parcheggio per l’auto quando è stata raggiunta da due uomini su uno scooter con il volto coperto dal casco, che hanno esploso contro di lui quattro colpi, ferendolo con tre proiettili al torace, di cui uno al cuore. I carabinieri non escludono alcuna pista sul movente dell’esecuzione, da una questione di debiti fino ad un’eventuale vicenda di droga. La reazione politica si è subito fatta sentire.

A chiedere ancora una volta di «mettere in campo delle risorse di uomini e mezzi superiori a quanto fatto in precedenza» è stato il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che proprio ieri aveva sentito il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri sollecitandolo a firmare il terzo patto di Roma Sicura. «Lei mi ha assicurato che ci sta lavorando» ha spiegato il Sindaco, per il quale «servono strutture coordinate che affrontino il problema della criminalità organizzata a Roma», visto che «purtroppo questo omicidio rientra nel problema della guerra tra bande e della criminalità organizzata».

E per il presidente Polverini «è evidente che bisogna tenere alta l’attenzione. Noi abbiamo sottoscritto un patto per Lazio Sicuro che va in quella direzione. Ma l’opposizione capitolina parla di »una vera e propria escalation di violenze e omicidi, con killer che sembrano ormai da tempo agire indisturbati per le vie della città«. »La capitale ha paura – ha detto il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli – ed occorre una risposta molto forte da parte delle istituzioni, che purtroppo fino ad ora è clamorosamente mancata«.