Rapimento lampo per debiti di gioco

14/12/2011 di

Per il rapitore doveva trattarsi di un sequestro lampo, con qualche minaccia al padre della vittima per spillargli 75mila euro e poter pagare i suoi debiti con il videopoker. La vittima prescelta era il compagno di liceo di suo figlio, che ha caricato su un furgone e poi legato in un casolare.

È stato un rapimento durato poche ore quello avvenuto oggi a Palombara Sabina, alle porte di Roma, dove un agente di polizia, in servizio non operativo in un ufficio della capitale, è stato arrestato dai carabinieri dopo aver sequestrato un ragazzino di 15 anni. L’agente, un uomo di 44 anni, aveva deciso di rapire proprio il compagno di scuola di suo figlio, un adolescente di famiglia benestante: questa mattina poco prima delle 8 ha preso il ragazzino a Palombara Sabina, dove abita, mentre era alla fermata dell’autobus per andare al liceo. Lo ha bloccato in strada, mentre era a piedi, e lo ha caricato su un furgone. Poi lo ha portato in un casolare di campagna non molto distante, dove lo ha tenuto legato alle mani e ai piedi per qualche ora.

Nel frattempo l’uomo ha chiamato il padre del 15/enne, spacciandosi per un cittadino straniero e camuffando la voce: la richiesta era di 75mila euro da consegnare in una valigia in un luogo di campagna, dove sarebbe avvenuto lo scambio per riavere suo figlio. Ma il padre del ragazzo, Pierluigi Massimi, un imprenditore della zona, ha avvisato i carabinieri. Dopo una serie di telefonate, nel pomeriggio i due si sono dati appuntamento. Una volta sul posto, dal furgone è sceso il rapitore, con il volto coperto dal passamontagna e la sua pistola di servizio. Con lui c’era anche il ragazzino, in lacrime. La valigetta era pronta per essere consegnata dall’ imprenditore, d’accordo con i militari, che nel frattempo circondavano la zona in borghese. In pochi istanti i carabinieri si sono gettati sul rapitore e lo hanno bloccato, liberando il ragazzino.

«È la fine di un incubo», ha detto l’imprenditore ringraziando i carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci e del Gruppo di Ostia e di Palombara Sabina, impegnati nelle indagini. Un incubo durato per fortuna poche ore e che, avrebbe dovuto ‘fruttarè secondo i piani del rapitore, 75mila euro: una cifra per ripianare i debiti di gioco, come lui stesso ha riferito ai carabinieri che lo hanno arrestato. Il sequestratore è un un agente di polizia assegnato ad un ufficio dove si occupava di smistamento posta. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si è congratulato con i carabinieri del comando provinciale di Roma «per aver risolto in maniera brillante il tentativo di rapimento lampo». La collaborazione fra il nucleo investigativo di via In Selci e i reparti territoriali «ha portato buoni frutti. Al colonnello Mezzavilla e ai suoi uomini va tutta la nostra riconoscenza per aver riconsegnato all’affetto dei genitori il ragazzo sequestrato», ha detto Alemanno. I complimenti sono arrivati anche dal presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. «L’Arma ha svolto un ottimo lavoro» ha aggiunto il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti.