Viterbo, ossessionato dalla figliastra: strupri e violenze

30/08/2011 di

«Era ossessionato sessualmente dalla figlia della sua convivente, una ragazza di 21 anni, a sua volta madre di un bambino, tanto che di notte ha tentato più volte di abusare di lei mentre dormiva accanto al figlioletto. Le sue attenzioni morbose erano cominciate nel 2008, quanto la ragazza era appena diventata maggiorenne».

Questo, in sintesi, il ritratto del romeno di 42 anni arrestato dalla squadra mobile di Viterbo per violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e minacce ai danni della compagna e della figliastra. Secondo quanto emerso dalle indagini, per circa tre anni l’uomo – un bracciante agricolo – ha sottoposto le due donne a ogni forma di vessazione. Le picchiava continuamente e, se rifiutavano le sue avances, abusava di loro con la violenza.

«Voglio vedere chi tra tua madre e te è più brava sessualmente», diceva alla ragazza presentandosi nella sua stanza con i pantaloni calati. L’uomo non si sarebbe contenuto nemmeno davanti a suo figlio, nato dalla relazione con la convivente. Spesso, secondo gli investigatori, avrebbe picchiato e insultato la madre e compiuto atti osceni davanti al bambino. Quando madre e figlia, esauste, decisero di abbandonare la casa, l’uomo le minacciò con un grosso coltello costringendole a tornare con lui. E quando, l’anno scorso, trovarono il coraggio di denunciarlo in questura, furono costrette a ritirare la querela a causa delle pesantissime minacce subite. Ma lo scorso gennaio, spinte dalla disperazione, si sono rivolte di nuovo alla polizia. Sono così partite le indagini della sezione contro i reati sui minori e gli abusi sessuali, diretta dal sostituto commissario Mario Procenesi, concluse dopo circa sei mesi con l’arresto dell’uomo. Nei suoi confronti, il Gip Maurizio Pacioni, su richiesta del Pm Renzo Petroselli, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale, violenza privata, minacce aggravate dall’uso di arma da taglio, maltrattamenti in famiglia e ingiurie. Ordinanza eseguita dagli uomini della Squadra Mobile. Ora l’uomo è rinchiuso nel carcere viterbese di Mammagialla a disposizione dell’autorità giudiziaria. Madre e figlia sono assistite dai servizi sociali.

  1. In Romania è normale un comportamento del genere perchè vi scandalizzate? Non vedete che sono diventati padroni ed esportano valuta pregiata con il loro lavoro,, inviano in patria oltre la metà del denano che guadagnano con il lavoro nero, questi e tutti gli altri che dimorano in Italia, comunitari ed extra.