Roma, confiscati i beni del clan Casamonica

01/08/2011 di

Il Tribunale di Roma, sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione, ha emesso un decreto di confisca di beni a carico di appartenenti al clan Casamonica per un valore totale di circa 6 milioni di euro. È quanto si legge in un comunicato del Comando provinciale dell’Arma dei carabinieri. I patrimoni in questione furono già sottoposti a sequestro preventivo nel febbraio del 2010, al termine di una articolata indagine, denominata ‘Ottavo Rè, del Nucleo investigativo del Gruppo carabinieri di Frascati. L’inchiesta era scaturita dalla denuncia di un imprenditore di Ciampino vittima di usura da parte dei Casamonica. Due dei tre indagati, un uomo e una donna che hanno scelto di avvalersi di riti alternativi, sono stati di recente condannati in primo grado, rispettivamente, a 5 anni e 4 mesi di reclusione ed a 3 anni nel corso di un giudizio in cui la Provincia di Roma si è costituita parte civile tramite lo sportello anti usura. Con il provvedimento odierno di confisca i beni, che i giudici romani hanno ritenuto essere riconducibili ai provenienti dall’attività criminale, vengono definitivamente sottratti alla criminalità e devoluti al patrimonio statale. Sono inoltre al vaglio del Tribunale di Roma altri beni dei Casamonica, comunque già sequestrati nell’ambito della citata operazione antiusura dei carabinieri. I beni oggi confiscati hanno un valore commerciale di circa sei milioni, e sono costituiti da cinque fabbricati (tra cui una villa con piscina) e cinque terreni, tutti in zona Romanina, nella periferia sud est della Capitale; autovetture di lusso tra cui una Ferrari Spider, oltre a conti correnti e libretti di risparmio. Ai due imputati, infine, i giudici hanno ritenuto di applicare anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con divieto di soggiorno nel comune di Roma per tre anni.