Raptus omicida, 24enne uccide la nonna e ferisce la sorella

15/06/2011 di

Un raptus di un’assurda violenza, un momento di follia forse dovuto ad una lite in famiglia e una tranquilla casa nel quartiere Tor Sapienza a Roma si è trasformata nel teatro di un omicidio, al momento, inspiegabile: un giovane 24enne ha aggredito prima la sorella con un coltello, tagliandola più volte alla gola e sulla schiena e poi, una volta che la ragazza era riuscita a fuggire dall’appartamento, è tornato su ed ha ucciso la nonna di 85 anni colpendola al ventre.

È accaduto questa mattina nella capitale nell’appartamento al terzo piano dove l’anziana signora Ida viveva insieme al figlio; al piano di sotto abitava il nipote insieme ai genitori e la sorella di 23 anni. Un ragazzo modello, laureato in Ingegneria e trasferitosi a Londra per continuare gli studi, un giovane ‘tranquillò, in una parola ‘d’orò. Da cui nessuno si sarebbe aspettato un gesto simile eppure questa mattina la tragedia: «Stavo tornando a casa – ha raccontato un vicino di casa – quando ho sentito strillare. Ho girato lo sguardo ed ho visto la ragazza che tentava di fuggire e dietro di lei il fratello. Abbiamo aperto il cancello di casa nostra e l’abbiamo fatta entrare: era tutta insanguinata e non riusciva a respirare. Le uniche parole che ha detto sono state ‘chiamate un’ambulanzà e poi: ‘stavo studiando. È stato mio fratellò».

E sono stati proprio i vicini di casa, i signori Casella, a soccorrere la ragazza e ad aiutarla a sfuggire all’aggressione aprendo il cancello del giardino. «Il fratello – ha aggiunto Candido Casella – è tornato indietro ed è salito a casa. Si sono sentite altre urla, probabilmente quelle della nonna e dopo il silenzio. Poi deve essere scappato, forse avrà scavalcato perchè da qui non lo abbiamo visto passare». Diverse le persone del vicinato che si sono spaventate per le urla e le grida delle due donne: «Ero a casa con i ragazzi – ha raccontato la babysitter di una villetta adiacente – Poi ad un certo punto abbiamo sentito la ragazza urlare. Mi sono affacciata e l’ho vista tutta insanguinata. Si reggeva con una mano la gola. Una scena tremenda. Lui non l’ho visto, deve essere subito dopo scappato via». Il ragazzo, che dopo l’omicidio aveva fatto perdere le sue tracce, è stato arrestato nel primo pomeriggio dai carabinieri mentre camminava in evidente stato di shock e barcollando in una delle strade del quartiere. Gli investigatori del commissariato Prenestino ancora non hanno ben chiari i motivi del gesto: la lite in famiglia è una delle ipotesi al vaglio anche se è emerso che il nipote soffriva di depressione. Ma nulla cambia per i genitori del giovane: «Una catastrofe» ha detto il padre del ragazzo tra le lacrime uscendo dall’appartamento. Una famiglia «ottima», «rispettabile» catapultata all’improvviso in una tragedia dai contorni ancora non ben definiti.