Roma torna agli anni ’70, studenti aggrediti a sprangate

28/04/2011 di

Cinque studenti di un collettivo aggrediti, spranghe, caschi e l’ombra degli scontri tra fazioni politiche rosse e nere degli anni di piombo di nuovo su Roma a distanza di trent’anni: destra e sinistra che si fronteggiano tra le strade della capitale. E molto probabilmente potrebbe esserci proprio questa rivalità alla base dell’aggressione, avvenuta ieri sera in via Cecco Angiolieri, nel quartiere Talenti, di sei studenti tra cui anche due ragazze. Un fatto seguito a poche ore da un corteo di attivisti dei centri sociali verso lo stabile occupato da Casapound, movimento indicato dai ragazzi come mandante dell’aggressione, e che ha causato qualche momento di tensione. I ragazzi raccontano che ieri erano tranquillamente seduti su un muretto quando una quindicina di persone, tra cui, secondo quanto raccontano le vittime dell’aggressione, esponenti di CasaPound e Blocco studentesco, si sono avvicinati con in mano caschi, spranghe e mazze di legno. Hanno prima aggredito un ragazzo diciottenne, Alberto del collettivo studentesco Senza Tregua: un pugno sul volto, poi, una volta per terra, il pestaggio con calci e ‘cascatè. Di lì una rissa che ha lasciato feriti, con prognosi dai tre ai sette giorni, quattro ragazzi e due ragazze tra i 16 e i 18 anni. Esponenti dei centri sociali e collettivi studenteschi di sinistra hanno subito puntato il dito contro il sindaco di Roma Alemanno: «È sua la responsabilità politica» hanno tuonato in coro dopo aver occupato l’aula consiliare del IV Municipio, perchè l’amministrazione comunale continua a «coccolare e proteggere energumeni che compiono queste aggressioni e alzano la tensione nel quartiere», facendo riferimento all’occupazione di un edificio in via Val d’Ala da parte di militanti di CasaPound. E proprio quest’ultima ha fatto sapere di «non entrarci nulla» e ha bollato i militanti antifascisti come fomentatori di odio e di «quella logica degli opposti estremismi nella quale sguazza chi cerca alibi ai propri comportamenti violenti e mafiosi». Solo qualche settimana fa il vicepresidente di CasaPound era stato gambizzato in via Flaminia per ragioni ancora sconosciute ma quasi sicuramente riconducibili alla sua attività politica. Ferma condanna da parte del sindaco Alemanno che ha chiesto agli inquirenti di «far luce, non solo sulle responsabilità più immediate ma anche su quelle politiche»: «Non voglio – ha aggiunto – un ritorno della violenza politica a Roma: gli anni di piombo sono già costati troppo alla capitale». Intanto nel pomeriggio un centinaio di attivisti dei centri sociali si è diretto in via Val D’Ala, dove si trova una stabile occupato dal movimento di estrema destra di CasaPound, percorrendo via dei Prati Fiscali in zona Salaria. I manifestanti, alcuni dal volto coperto da caschi, sono stati scortati per il tragitto dalle forze dell’ordine. Poi la tensione è salita quando sono stati lanciati fumogeni e petardi, e rovesciati diversi cassonetti, fino a rendere necessaria la chiusura al traffico di via Valsa Varenche. L’edificio di via Val D’Ala è stato presidiato fino a quando i manifestanti hanno desistito e sono andati via. «Hanno lanciato delle biglie con delle fionde sul nostro edificio e si sono presentati armati di caschi e bastoni – ha spiegato il vicepresidente di CasaPound Italia, Andrea Antonini – Fortunatamente hanno rotto solo un paio di finestre senza ferire nessuno». Dai centri sociali smentiscono: «Non abbiamo lanciato nessun oggetto contro l’edificio di CasaPound. Eravamo a grande distanza. Oggi volevamo fare solo del volantinaggio in via Val d’Ala ma non ci è stato permesso», ha detto uno dei manifestanti del centro sociale Astra 19.