Viterbo, infermiere stupra una paziente anestetizzata

08/03/2011 di

Ha denunciato di essere stata stuprata mentre era anestetizzata in un ambulatorio dell’ ospedale Andosilla di Civita Castellana, in provincia di Viterbo. Ad abusare di lei sarebbe stato un infermiere, un caposala, Giovanni Piergentili, di 56 anni, residente a Sant’Oreste (Roma), sposato e padre di due figli, arrestato questa mattina dagli agenti della Squadra Mobile del capoluogo diretta da Fabio Zampaglione. Nei suoi confronti è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. La vittima è una donna di 38 anni, anch’ella sposata e madre di due figli. Lo stupro, secondo la denuncia, sarebbe avvenuto l’8 febbraio scorso. Drammatico il racconto fatto dalla donna agli investigatori: «Mentre mi violentava diceva: ‘Questo ti piace?»’ ha ricordato tra le lacrime. «Era un uomo con i capelli grigi – ha aggiunto – e indossava un camice bianco da infermiere». Questo particolare è stato definito molto utile dagli investigatori, in quanto nell’ambulatorio in cui si trovava la donna, in attesa di smaltire l’anestetico, lavorano solo infermiere. I poliziotti hanno subito avviato una ricerca di chi, qual giorno, per ragioni varie, era stato in quelle stanze. È stato così accertato che l’infermiere arrestato era entrato nell’ ambulatorio, a suo dire per inviare un fax. Ma il documento non è stato consegnato agli inquirenti. Ad incastrarlo definitivamente è stato un altro particolare riferito dalla donna: «Mentre ero in sala d’attesa – ha ricordato – l’uomo che poi mi ha violentata è passato un paio di volte e mi ha guardato con insistenza». Quindi lo aveva visto bene in volto. Gli investigatori le hanno allora mostrato le fotografie del personale maschile dell’ospedale e lei ha riconosciuto immediatamente e senza esitazioni il caposala. L’indagato, da parte sua, ha però respinto ogni addebito e continua a sostenere di essere entrato nel day hospital solo per inviare un fax. Nelle prossime ore sarà sottoposto all’ interrogatorio di garanzia. Anche la donna sarà di nuovo ascoltata dai magistrati. Solidarietà e vicinanza alla vittima della violenza è stata espresse dall’assessore alla Politiche Agricole della Regione Lazio, Angela Birindelli. «Chiederò alla presidente Renata Polverini – ha detto – che la Regione sia vicina alla vittima anche durante l’eventuale processo, se possibile costituendosi parte civile. Cauto il giudizio del sindaco di Civita Castellana Gianluca Angelelli: »Non entro nel merito della vicenda che non conosco – ha detto – quindi attendo gli esiti dell’inchiesta della magistratura. Tuttavia ricordo che gli operatori dell’ospedale di Civita Castellana, grazie alla loro professionalità e alla disponibilità, si sono guadagnati la stima e il rispetto dei degenti e dei loro familiari«. La Asl di Viterbo ha subito sospeso dal servizio l’infermiere. Il provvedimento, secondo quanto si è appreso, è stato adottato in via precauzionale. Ogni altra decisione, compreso l’eventuale licenziamento, potrà essere valutata solo a conclusione del processo.