Roma, stupro all’Anagnina dove fu aggredita Maricica

29/10/2010 di

Ancora violenza alla stazione Anagnina di Roma, stavolta teatro di un presunta violenza sessuale. A distanza di pochi giorni dal tragico episodio di Maricica Hahaianu, la donna romena picchiata da un giovane e morta dopo una settimana di agonia, il capolinea-sud della metropolitana della Capitale materializza un nuovo incubo: la vittima è una donna peruviana di 22 anni, la quale ha detto ai medici di essere stata picchiata e violentata nella serata di domenica scorsa da due uomini. In queste ore la Questura di Roma sta accertando la dinamica dell’episodio. La giovane, ancora sotto choc e ricoverata al Policlinico Umberto I per le percosse subite, è una badante che vive in quella stessa zona e ha riferito ai medici di essere stata violentata mentre rientrava a casa dal lavoro, prima di essersi risvegliata il giorno seguente in un prato a ridosso della stazione Anagnina. Sull’episodio la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta, disponendo una serie di accertamenti come la verifica dell’eventuale presenza di telecamere nella zona in cui la donna è stata avvicinata dai due presunti stupratori, l’esame dei tabulati telefonici della peruviana e l’analisi dei tamponi compiuti in ospedale, che potrebbe fornire il dna dei due aggressori ed essere comparato con quelli presenti negli archivi della polizia. Secondo il racconto riferito agli investigatori dalla vittima, quest’ultima sarebbe stata fatta salire a bordo di un’auto da due uomini, che le avrebbero poi fatto bere alcol. La ragazza ha poi spiegato di non ricordare null’altro, se non di essersi ritrovata all’alba di lunedì scorso in un campo verosimilmente in zona Romanina, vestita e con il primo bottone dei pantaloni slacciato. Soccorsa da una passante, è stata accompagnata alla stazione Termini, e da qui in ospedale dal personale della Guardia di Finanza a cui le due donne si erano rivolte. «Prima di fare un sopralluogo alla stazione Anagnina credo più opportuno aspettare lo sviluppo delle indagini per capire, dalla ricostruzione esatta, la dinamica dei fatti prima di prendere iniziative», ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che aveva deciso di fare oggi un sopralluogo sul posto. E ora scoppia il caso sicurezza all’Anagnina, considerata il crocevia per tanti stranieri, soprattutto romeni, che qui arrivano con i pullman dal proprio Paese. Al capolinea della metro, fin dall’alba, passano molti extracomunitari che vivono nella periferia della Capitale e prendono la metro per andare a lavorare in centro. Tre carabinieri e due militari presidiano ogni giorno la stazione Anagnina da circa due anni, da quando è partito il progetto «Patto per Roma sicura». «Siamo qui – ha spiegato un militare – durante l’orario di funzionamento della metro». Nel piazzale della stazione c’è anche un ufficio distaccato della polizia municipale. «Per fortuna adesso ci sono i militari – ha aggiunto un agente della Polizia municipale – prima a qualsiasi ora c’erano rapine furti scorribande di zingari». Ma il luogo – riferiscono alcuni residenti – è ormai diventato una sorta di ‘zona francà e altri episodi di violenza sono stati denunciati dai cittadini nei pressi della stazione Anagnina. In molti oggi raccontano che ormai al terminal si ha paura di tutto. «La gente – hanno spiegato cittadini e pendolari – ha paura di reagire perchè poi rischia la propria vita immischiandosi. Non si può vivere così».