Appalti per il Giro d’Italia, tre arresti a Ceprano

27/03/2015 di

 C’è anche l’appalto per i lavori di sistemazione delle strade interessate al passaggio del Giro d’Italia 2012 tra le opere pubbliche finite a Ceprano, in Ciociaria, nel mirino della procura di Frosinone. L’inchiesta ha portato all’arresto di tre persone – l’ex sindaco (che era già stato arrestato a novembre 2013), un imprenditore e il responsabile dell’ufficio tecnico, tutti ai domiciliari. Per un altro imprenditore, coinvolto proprio nella vicenda della manutenzione stradale in occasione della corsa rosa, è stata emessa la misura cautelare del divieto di espatrio.

I provvedimenti sono stati firmati dal Gip Antonello Bracaglia Morante. Undici in tutto gli indagati in una vicenda che ha provocato un vero terremoto giudiziario al Comune di Ceprano, senza però coinvolgere l’attuale amministrazione cittadina. Per la manutenzione delle strade interessate al passaggio dell Giro d’Italia, il gip contesta che i lavori sono stati affidati «direttamente , senza espletamento di gara e senza alcuna preventiva determinazione da parte degli organi comunali». Inoltre rileva che «i lavori, ad eccezione di quelli relativi a via Campidoglio, sono avvenuti tutti ( o meglio, quelli in effetti realizzati) dopo la predetta data e su strade non interessate al Giro d’Italia».

Gli arresti sono scattati ieri mattina. A eseguirli sono stati gli uomini della polizia giudiziaria della procura, coordinati dal luogotenente Pietro Piucci, e i carabinieri del comando provinciale di Frosinone. Le accuse vanno dal falso ideologico alla turbativa d’asta fino alla corruzione. Diversi gli appalti finiti nell’inchiesta della procura di Frosinone, coordinata dal procuratore capo Giuseppe De Falco. Tra questi quello dell’ex mattatoio e della torre medievale, quello per il completamento e la messa a norma della sede comunale e,appunto, quello per la manutenzione stradale per il Giro d’Italia 2012.

Secondo il Gip l’affidamento dei lavori è avvenuto «attraverso evidenti irregolarità procedimentali » e la ricostruzione degli accadimenti «svela un coacervo di interessi illeciti». Per il giudice delle indagini preliminare «il preoccupante quadro che scaturisce dalle indagini è quello di una gestione totalmente personalistica della cosa pubblica, asservita costantemente al soddisfacimento di interessi privati».