Foto e video/Tutti con il giudice Aielli, manifestazione in tribunale

28/11/2014 di

 

Un lungo corteo per la legalità, promosso dall’associazione Libera ha attraversato il cuore della città di Latina per poi raggiungere il tribunale a sostegno del giudice Lucia Aielli, vittima di diversi episodi di minacce, l’ultimo dei quali il 19 novembre quando cinque manifesti mortuari sono comparsi in diverse zone e nei pressi dell’istituto scolastico frequentato dalle figlie del magistrato. Nei manifesti si annunciava la morte del giudice e la data del suo funerale al 28 novembre. Non a caso quindi è stata scelta questa data per organizzare una manifestazione. In prima fila gli studenti di tutti gli istituti superiori di Latina con lo slogan, lanciato anche sui social network, #StoconAielli e «la giustizia non si tocca». Accanto agli studenti hanno sfilato per le vie cittadine il sindaco di Latina Giovanni di Giorgi, i consiglieri comunali di diversi partiti politici e le segreterie sindacali di Cgil, Cisl e Uil.

lucia-aielli-latina24oreIl corteo si è da poco concluso proprio davanti alla sede del tribunale di Latina, dove le udienze sono state sospese per un’assemblea straordinaria, che si è aperta nell’aula della Corte d’Assise, organizzata dall’Associazione nazionale magistrati di Latina, presieduta da Mara Mattioli, a cui partecipa anche il procuratore capo diLatina Andrea De Gasperis. La giornata si chiuderà alle 21 in Piazza del Popolo per uno spazio gestito interamente dagli studenti.

ZINGARETTI: A LATINA IL 12 DICEMBRE. «La piazza di Latina oggi è piena di studenti che stanno scioperando in solidarietà con Lucia Aielli, la donna magistrato che è stata duramente attaccata perchè sta indagando sulla mafia a Latina. Gli studenti hanno sentito il bisogno di mobilitarsi per dirle: ‘non sei solà. Il 12 dicembre la Regione sarà a Latina per stare al suo fianco». Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, intervenendo all’incontro con Don Luigi Ciotti nell’Istituto Galileo Galilei di Roma ‘Educare alla cittadinanza oltre l’io… Noi contro le mafiè, nell’ambito del I Meeting regionale della Legalità ‘Lazio senza Mafiè. «Chi si espone di più – ha aggiunto – non deve sentirsi solo ma deve sentire accanto a sè la forza della moltitudine. Anche noi oggi idealmente siamo con loro nel Lazio al fianco di questo magistrato che sta lottando anche per la nostra libertà».

GIANCOLA E FAVARA. «La forte partecipazione di cittadini e studenti alla manifestazione promossa dall’associazione magistrati, che si è svolta stamattina a Latina, lancia un chiaro messaggio di rifiuto da parte della città pontina ad ogni forma di sopraffazione esercitata dalla criminalità organizzata nel territorio pontino. Al magistrato Lucia Aielli, oggetto nei giorni scorsi di inquietanti gesti intimidatori, ribadiamo la nostra mia stima e il nostro incoraggiamento a continuare in questa direzione il lavoro intrapreso a garanzia della legalità e della giustizia nel basso Lazio». Lo dichiarano in una nota Baldassare Favara, presidente della commissione sicurezza alla Pisana, e Rosa Giancola, entrambi consiglieri regionali del gruppo Per il Lazio. «La presenza del presidente Zingaretti a Latina, prevista per il 12 dicembre durante la visita della commissione parlamentare Antimafia – aggiungono – dimostra grande attenzione da parte delle Istituzioni ad un territorio provato dal forte radicamento della malavita e la volontà di essere sempre al fianco dei cittadini nella lotta contro qualunque tipo di aggressione minatoria e criminale di stampo mafioso».

DON LUIGI CIOTTI. «Non capita tutti i giorni che una Regione senta profondamente dentro di sè la necessità di mobilitare le forze per riflettere seriamente su un tema in cui c’è bisogno di mettere la testa, di conoscere per diventare persone più responsabili. Il cambiamento ha bisogno di noi, anzi, noi dobbiamo essere il cambiamento». Lo ha detto il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, intervenendo alla all’iniziativa ‘Educare alla cittadinanza. Oltre l’Io… noi contro le Mafiè all’istituto Galileo Galilei di Roma, nell’ambito del primo meeting regionale ‘Lazio senza mafiè. Ciotti ha risposto alle domande dei ragazzi nell’aula magna della scuola. «Dobbiamo chiedere alle istituzioni di agire – ha aggiunto – ma non chiediamo agli altri di fare se noi, per primi, non facciamo la nostra parte: ossia avere voglia di conoscere per non essere superficiali. ‘Conoscerè è responsabilità e viceversa. In questo momento di crisi le mafie sono tornate forti – ha proseguito don Ciotti – hanno tanti denari che arrivano da affari sporchi, inquinano la politica e distruggono il nostro futuro. La prima grande riforma da fare in Italia, paradossalmente, è un’autoriforma, una riforma delle nostre coscienze, il cui risveglio comincia dalla scuola. Abbiamo alle spalle 400 anni di camorra, oltre 150 anni di Cosa nostra e 120 di ‘ndrangheta. Guai a credere che le mafie siano un problema del Sud». Riguardo ai beni confiscati, don Ciotti ha voluto ringraziare la Procura di Roma «che sta dando un’accelerata. È una squadra che alza i coperchi e scopre di tutto. Il nostro cuore in questo momento è su quella piazza di Latina per Lucia Aielli e per un altro procuratore, Lombardo a Reggio Calabria, perchè sono persone che fanno bene il loro mestiere, ci mettono faccia e professionalità per cercare la verità».

ENRICO FORTE. «Le migliaia di studenti che questa mattina hanno partecipato alla manifestazione di solidarietà al giudice Lucia Aielli dimostrano come Latina abbia la forza necessaria per reagire alle intimidazioni e alla presenza di clan criminali: dagli striscioni e dagli slogan dei ragazzi che dicono no alla mafia e alla camorra deve iniziare una fase nuova per il nostro territorio e noi come istituzioni dobbiamo essere un esempio di trasparenza e lavorare perché la legalità sia la normalità». Lo afferma in una nota il consigliere regionale Enrico Forte che «ha preso parte questa mattina all’iniziativa promossa da studenti e Associazione magistrati per esprimere solidarietà al magistrato pontino divenuto oggetto di pesanti minacce nei giorni scorsi». «Il nostro territorio purtroppo – commenta Forte – è già da tempo meta di gruppi criminali, circostanza che oltre a determinare un pesante clima per magistrati e forze dell’ordine che lavorano per garantire sicurezza e legalità, inquina in maniera pesante l’economia ed il futuro della provincia. La giornata odierna può simbolicamente rappresentare uno spartiacque ed essere un punto dal quale ripartire anche nella creazione di una coscienza che accomuni tutte le persone perbene che hanno scelto di dire no al malaffare e alla criminalità. Non bisogna abbassare la guardia e soprattutto dobbiamo fare in modo che coloro che sono maggiormente esposti non si sentano soli, proprio come è accaduto con il giudice Aielli. Da parte nostra, come amministratori, chiamati nel loro ruolo di governo, – conclude Forte – dobbiamo vigilare ancor di più per evitare pericolose infiltrazioni dell’economia criminale nei processi amministrativi».

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