Clan Ciarelli, nuove ordinanze di sgombero dei beni confiscati

21/11/2014 di
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arresti-di-silvio-ciarelli-latina-476987222Blitz della polizia per eseguire 9 ordinanze di sgombero emesse dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata nei confronti del capostipite e dei familiari del clan Ciarelli. Entro 30 giorni dovranno essere liberati 4 immobili ancora occupati dalla famiglia rom nonostante facenti parte del compendio di beni ormai sottoposti da tempo a confisca definitiva.

I poliziotti hanno consegnato ai Ciarelli anche un’altra ordinanza in cui si intima di “pagare una somma che si aggira tra 80- 30 mila euro, a seconda dei conteggi effettuati pro- capite, per indebito utilizzo delle abitazioni. In altre parole tale famiglia dovrà pagare una sorta di indennità di occupazione per aver dimorato in quelle case “sine titulo”. Gli appartamenti interessati a questa operazione sono quelli in via Andromeda , Via Monte Giove, Vico delle Acque Medie, Si è arrivato quindi alla fine di un percorso, cominciato nel 2010 dopo l’imponente operazione di polizia giudiziaria che fu eseguita, nell’aprile di quell’anno, dalla Divisione Anticrimine, la Squadra Mobile e il Servizio Centrale Operativo di Roma che portò al sequestro di tutti i beni mobili e immobili riconducibili in qualsiasi modo alla famiglia dei Ciarelli” si legge in una nota della Questura.

“Come si ricorderà – continua la Questura – a seguito dei cruenti episodi delittuosi dei primi mesi del 2010 e, dopo l’arrivo degli Agenti del Servizio Centrale Operativo (S.C.O.) della Direzione Centrale Anticrimine, gli investigatori della Questura di Latina, Squadra Mobile e Divisione Anticrimine, portarono avanti una serie di indagini patrimoniali,con verifiche , accertamenti, sopralluoghi, per “scovare” il patrimonio dei “Ciarelli”, analizzandone altresì il profilo criminale all’esito del quale ne scaturì, prima il sequestro e poi la confisca di tutti i beni del Clan, sulla base di un impianto probatorio” idoneo a ritenere sussistente la pericolosità dei proposti. All’epoca dei fatti fu operata la confisca su un compendio di beni mobili e immobili, conti correnti depositi e altro per un valore di 6 milioni di euro circa e Ciarelli Antonio fu sottoposto per un periodo di due anni alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza”.

  1. Mah…secondo me ci vuole l’esercito per farli sgombrare…sono spocchiosi e si sentono padroni della città…certo, in questi 4 anni il decadimento è stato forte, ma ancora viaggiano a certi livelli, cosa indegna e ingiusta nei confronti di chi lavora sodo…forse per questo sono contento dei limiti al denaro contante, alle transazioni tutte registrate dai notai, non si vedono più questi sciacalli alle aste…speriamo bene…devono tornare nelle roulotte…

  2. In altri paesi queste persone starebbero a cuccia da un pezzo. In Italia no. Basta che racimolano voti da portare al partito di turno. Fino a quanto esistono politici collusi che si fanno leggi per non finire in galere, l’Italia non sarà mai un Paese normale. Mi chiedo anche come si può accumulare una fortuna del genere, senza che finanza non si accorge di nulla.

  3. Ottima notizia.

    Il sequestro beni è l’unica arma efficace contro le mafie.

    Resto comunque sempre nauseato davanti al silenzio della destra pontina su queste “famiglie”…

    Evidentemente su Al Karma è più facile…

  4. bene bene,,,,,,30 di cattiverie alla gente e arrivato il conto dello stato……