Intervista/Bruno Mucci: Noi cittadini combatteremo contro lo scempio a Latina

06/11/2014 di
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Bruno Mucci

Intervista a Bruno Mucci, il fondatore del comitato “Il Gigante Buono” contro la speculazione edilizia a Latina.

A Latina si sta assistendo a una serie di modifiche urbanistiche che prevedono la realizzazione di molti edifici in aree verdi. Per la prima volta un gruppo di cittadini, non collegato ai partiti, reagisce protestando. Cosa sta accadendo?
“Accade che ci troviamo a vivere un proprio e vero incubo. La mattina del 29 ottobre mi trovavo con mia figlia di cinque anni in via Quarto davanti all’area dove sono stati abbattuti i due eucalyptus, c’erano due operai su un’autogrù che tagliavano alcuni rami, pensavo ad una potatura, ma passando dopo un’ora abbiamo visto l’albero a terra. Allora ho pubblicato le foto su Facebook e si è immediatamente sollevato un grido di rabbia da parte di molti cittadini. Il tam-tam nel giro ha provocato un forte senso di indignazione, mi hanno contattato in molti, dai residenti del quartiere ad altri delle diverse parti della città preoccupati per quello che stava accadendo dandomi la disponibilità per contribuire a fare chiarezza sul caso ed a scendere in strada per protestare”.

Perché nasce il comitato “Il Gigante Buono“? E cosa significa questo nome?
“Il Comitato nasce con lo scopo di sensibilizzare i cittadini su quello che sta accadendo in città. L’area verde in via Quarto è solo la prima vittima ad essere interessata dal Piano Particolareggiato, a pochi metri verranno costruiti edifici a negli unici spazi verdi presenti, come quello piccolissimo proprio di fronte il cancello della scuola dove gli Alpini in occasione del raduno nazionale del 2009 realizzarono la recinzione. Il nome del comitato prende spunto da quello conferito al monumentale albero di 74 anni abbattuto la settimana scorsa. Abbiamo commemorato il Gigante Buono nella veglia del 2 novembre dove oltre un centinaio di persone si sono raccolte pacificamente per protestare contro lo scempio”.

gigante-buono-latinaLatina, negli ultimi anni, sembra riscoprire il valore dei propri spazi e del centro della città. Sta cambiando qualcosa nella mentalità dei cittadini?
“La ZTL, anche se messa in piedi in modo alquanto discutibile ha dimostrato che la gente ha bisogno di riappropriarsi della città. Avevamo la piazza più importante della nostra città era ridotta in un triste parcheggio per auto, adesso migliaia di persone, bambini, anziani, disabili in carrozzina si incontrano, trasformando quel luogo in un importante centro di aggregazione. E’ chiaro che questi cambiamenti richiedono tempo, ma alla lunga, daranno ragione a chi crede che la città deve essere a dimensione di bambino per considerarsi un luogo vivibile”.

Secondo lei la politica ha sottovalutato l’impatto dell’edilizia sfrenata?
“Viviamo in una città dove il “controllato” è anche il “controllore”. La politica è un’altra cosa è l’impegno di chi rappresenta gli interessi di tutti e non i propri. La politica è prendersi cura della città non violentarla”.

via-quarto-albero-palazzo-nuovoCome si può arginare, concretamente, l’utilizzo eccessivo di aree destinate ai nuovi edifici?
“Facile! Esiste una parola che si chiama riqualificazione. Se pensa a tutti i siti abbandonati, alle aree degradate dove giacciono cumuli di materiale spesso pericoloso per la salute dei cittadini, sarebbe scontato pensare che sia opportuno iniziare da lì. Invece si “consuma” altro territorio, aumentando in maniera smisurata le cubature a favore dell’edilizia residenziale, trascurando che quella popolare è ferma da decenni. Pensi all’enorme numero di appartenenti vuoti o in vendita e allo stato di abbandono di moti centri commerciali che affannano a decollare e si reggono in piedi grazie solo alla presenza di un ipermercato”.

Quale zona, secondo voi, è maggiormente a rischio?
“Il centro è quello più penalizzato a causa del limitato numero di aree verdi disponibili, ma in effetti tutto il territorio è a rischio. Abbiamo dei Borghi meravigliosi che distano a 4/5 km dalla città. Le amministrazione che si sono succedute hanno concentrato tutte le attenzioni alla realizzazione di interi quartieri ma non hanno pensato che magari sarebbe sto più opportuno migliorare le vie di collegamento alla città, un po’ come è avvenuto con la Marina di Latina grazie all’unica pista ciclabile presente in città. Quell’opera ha avvicinato il litorale alla città e messo in sicurezza una strada dove accadevano incidenti mortali”.

via-quarto-bambini-albero-tagliatoCosa manca davvero a Latina?
“A Latina manca il rispetto del bene comune. I cittadini la oltraggiano, la sporcano, la vandalizzano per poi prendersela con il Comune perché non pulisce i muri dalle scritte, non raccoglie la spazzatura dai marciapiedi e non aggiusta le panchine ed i giochi dei bambini. Questo per dirle che se non cominciamo “noi” ad amare Latina, come possiamo pretende che lo faccia chi sta a “palazzo”? Mi piacerebbe che venga creato un sistema di controllo capace di punire chi infrange le più elementari regole della convivenza; l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti in città; la creazione di aree dedicate ai cani, ma principalmente una rete di percorsi ciclabili per dare modo ai cittadini, soprattutto a quelli più piccoli di muoversi in bici senza rischiare di essere investiti. Mi auguro che la gente si svegli e tiri fuori quella piccola dose di dignità per fermare lo scempio che si sta abbattendo sulla città”.

  1. Bellissima iniziativa,
    il problema non è quanto si edifica, ma come si edifica. Si continuano ad abbattere splendide ville degli anni 70 non solo perdendo la storia della città ma mangiando i bellissimi giardini che contornavano queste ville. Il problema però è anche di chi acquista un appartamento in stabli senza aree verdi, che affacciano sulla strada, spesso già predisposti per avere attività che turbano il sonno nei locali a livello strada.
    Quello che inquieta è il non voler rendersi conto, o non avere la forza visto i vincoli che ci si trova davanti, che si possono realizzare quartieri INTERAMENTE residenziali e quartieri direzionali che magari ospitano a livello strada attività ricreative.
    Latina ormai sembra un frullato, un mix di negozi, residenze, capannoni, palazzi, non c’è più un quartiere uniforme.
    Il problema è che un percorso programmatico comune fra amministrazione e imprenditori non è una passeggiata, e non è nemmeno detto che venga premiato dal potenziale acquirente.
    Per questo iniziative che fanno cultura, che trasmettono l’amore per il verde anche a giovani che sono nati e cresciuti nel cemento, sono di fondamentale importanza.
    Bravi !

  2. Certo che sfruttare dei bambini per ‘ste cose… poi parlate di dignità, ma fatevi un esame di coscienza, che tanto la colpa di questa situazione è solo di chi non si è già opposto in passato e ha votato chi prometteva tanto.