Triplice omicidio, sentenza rinviata al 10 dicembre. Rito abbreviato per Zanier

03/11/2014 di
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roberto-zanier-latina E’ stato rinviato al 10 dicembre il processo a Roberto Zanier per il triplice omicidio avvenuto lo scorso anno a Latina. Il giudice, Giuseppe Cario, ha accolto la richiesta di rito abbreviato secco. In udienza si sono costituiti come parti civili i familiari della donna romena e di suo figlio uccisi da Zanier.  Non si sono invece costituiti i familiari dell’imputato che uccise la madre in via Rappini. Il 10 dicembre sarà emessa la sentenza. Roberto Zanier uccise la madre Norina Londero e altre due persone: Elena Tudora, 44 anni, e il figlio Andrei Gabriel Bogdan, di 21 anni.

L’ex guardia giurata è ancora rinchiusa nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Secondigliano a Napoli. Secondo il perito Zanier soffre di un «disturbo delirante complicato nella fase di compimento dei reati da un disturbo psicotico acuto». Il perito ha stabilito che Zanier può partecipare coscientemente al processo ma non era in grado di intendere e volere al momento dei fatti e, adesso, è in una condizione di pericolosità sociale. L’omicida è infatti ossessionato da “presenze malvagie” e dal terrore per la “fine del mondo”.

LA PERIZIA. Durante l’incontro con il perito Zanier ha raccontato cosa accadde la sera del delitto. L’uomo è ossessionato da tematiche religiose, in particolare dalla fine del mondo e da “presenze malvagie”. Ha detto che quella sera lui era particolarmente turbato: la madre, Norina Londero, gli preparò una camomilla per calmarlo ma lui continuava a sentire “presenze maligne” e pensava che la pistola che aveva in casa era in qualche modo “maledetta”.

Decise così di allontanare le presenze negative con la preghiera e invitò la madre a pregare con lui. Mamma e figlio pregarono a lungo insieme, forse un paio d’ore. Poi la madre disse al figlio che voleva andare a dormire, ma lui reagì male: prese la pistola e sparò due colpi uccidendola probabilmente quando era ancora sveglia e non nel sonno come si ipotizzò inizialmente.

Dopo qualche ora dopo andò dal padre che non rispose al campanello e così suonò ai vicini e iniziò sparare contro di loro provocando altri due morti, madre e figlio: Elena Tudora, 44 anni, e Andrei Gabriel Bogdan, 21 anni.

LE CURE. Ora Zanier è sottoposto a una terapia farmacologica e ha sviluppato un «sufficiente recupero di capacità di giudizio critico e di capacità di comprendere il significato e la finalità della situazione attuale» come scrive il perito.