Editoria, Palombo presenta un’offerta per acquistare L’Unità

30/10/2014 di
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andrea-palombo-latina-59873345L’Unità, lo storico quotidiano della sinistra italiana fondato da Antonio Gramsci, potrebbe approdare nelle mani di Andrea Palombo, già editore di Latina Oggi e Ciociaria Oggi, quotidiani rilevati da Giuseppe Ciarrapico, dai quali si è defilato nel maggio scorso, e consigliere comunale a Latina, (eletto nelle fila del Pdl, ma oggi all’opposizione rispetto all’amministrazione di centrodestra).

Palombo ha annunciato in una nota che domani presenterà la proposta di acquisizione del quotidiano l’Unità in una conferenza stampa convocata a Roma in un hotel a Piazza Montecitorio. 

L’ALTRA OFFERTA. Guido Veneziani sarebbe invece pronto a mettere sul piatto una cifra intorno a 10 milioni di euro, diventando socio di maggioranza della nuova società editrice dell’Unità, nella quale salirebbe anche la quota del Pd (rispetto allo 0.069% con cui era presente nella Nie), lasciando spazio all’ingresso di nuovi soci fino a una partecipazione del 44%. Editore di riviste come Stop, Vero, Rakam e Miracoli, Veneziani ha annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di fare dell’Unità «un giornale popolare». «Non credo che pagheremo 30 milioni di debiti – ha detto al Corriere della Sera – ma ci assumeremo il nostro compito in modo importante». Quanto all’organico di 56 giornalisti, «sarà più snello». L’annuncio della svolta è stato salutato «con grande interesse» da lavoratrici e lavoratori del quotidiano, che hanno chiesto però «un serio e solido progetto di rilancio, un piano editoriale che tutelando il profilo politico di sinistra del giornale e il suo ancoraggio culturale sia in grado di costruire il futuro dell’Unità e di garantirne il ruolo centrale nel panorama editoriale».

Nella delicata partita si inserisce anche il destino di Europa, che lascerà le edicole il primo novembre. In un editoriale qualche giorno fa il direttore Stefano Menichini ha spiegato la necessità di rinunciare al cartaceo nonostante l’evoluzione del giornale nel corso degli ultimi anni, da «organo di un partito ormai defunto» a «impresa editoriale». Ha spiegato anche che Europa cercherà di impedire la chiusura della versione online, la cui data è stata fissata dai liquidatori nel mese di novembre. Il quotidiano sarebbe comunque destinato a finire – come la tv Youdem – sotto l’ombrello della Fondazione di recente costituita nel Pd. 

  1. uno di destra che compra un giornale di sinistra…. proprio come renzi a capo del pd…. non si capisce più nulla

  2. Non c’è più limite alla vergogna!
    Se potete andatevene da questa povera Italia ormai turpe dove i giovani sono peggio dei vecchi.