Calcio, l’ombra di Breda sul futuro del Latina

05/10/2014 di
breda

bredaIl futuro di Mario Beretta, allenatore del Latina, è appeso a un filo. Molto sottile a dire la verità. Perché questo, il filo, accoglie lo spazio di due gare, le prossime in ordine temporale, contro Bologna e Carpi. Vietato sbagliare dunque. Perché la pazienza della dirigenza pontina sembra andare verso la conclusione. Ancor peggio quella dei tifosi pontini che hanno maturato lo sfogo attraverso i social network. Il Latina non vince da sei gare. Praticamente dall’esordio al Francioni col Crotone. Poi pareggi e sconfitte (l’ultima quella di sabato a Trapani) che ne fanno il magrissimo bottino di sette punti in sette partite. Una forma numerica che piace a pochi a questo punto del campionato. Ma sopratutto a mancare è l’identità di gioco, con alcuni interpreti che spesso vagano per il campo senza sapere dove puntare i piedi.

Com’è normale che sia, vista la stagione esaltante appena trascorsa, al gruppo nerazzurro si chiede di più. Quel di più che ci si aspetta da una rosa che, in termini oggettivi, è tra le migliori del campionato. Al punto in cui si trova la truppa bisognerebbe chiedersi se è proprio la bellissima cavalcata dell’anno scorso a generare malumori psicologici nei calciatori. Tanto rischiare di perdere fiducia nei propri mezzi; tanto da pareggiare partite già vinte (vedi Livorno); tanto da perdere il controllo della situazione. Se così fosse, il compito di ridare fiducia è proprio del motivatore, del tecnico che siede in panchina. Se non ci riesce arriva la scossa.

Allora si valuta già l’alternativa. Chi? A dirlo a voce bassa, il nome è quello di Roberto Breda. L’uomo della favola nerazzurra potrebbe essere richiamato a ribaltare le carte del Latina, come quando subentrò ad Auteri. Ma è anche questione di cuore, di anima.

 

  1. Sì, ma è anche questione di giocatori perché l’anno scorso ad esempio Jonathas e Jefferson ma anche Cisotti nella fase finale del campionato davano profondità al gioco d’attacco mentre ora siamo troppo prevedibili con dei cross dalle fasce che spesso sono fatti anche male.

  2. Purtroppo tutte le condizioni sono cambiate, compresa la pressione di società e tifo.
    Breda ha mostrato a Latina di conoscere piuttosto bene un certo tipo ci calcio, ma io personalmente non so se cambierei !!!!!!!!!!!!!
    Mister Beretta ha fatto la squadra portando moltissimi nuovi ragazzi e una squadra che cambia 7/8 undicesimi può aver bisogno di un rodaggio diverso, premesso che se questo Latina avesse almeno 3/4 punti in più non avrebbe tolto niente a nessuno.

  3. Postato da “Buongiorno Latina
    Da oggi Beretta non è più l’allenatore del latina . La sua avventura è durata lo spazio di un’ estate. Spocchioso, senza mai capire la squadra, Beretta appariva freddo e incapace di fondere speranze e virtù ai giocatori. Anche sugli spalti si percepiva la mancanza di coesione. Lo scollamento di un rapporto tra tifosi e giocatori. Una freddezza e una mancanza di coesione che ha colpito tutti ed anche i cronisti. Fino a che punto la scelta di Beretta è stata giusta? Certo Breda non ha voluto rimanere a Latina e già sognava società più grandi, ma il calcio è spietato e il mister di Treviso è rimasto disoccupato. La società aveva scelto Beretta, che ha un curriculum di tutto rispetto, ma l’allenatore milanese ha fallito. Per la trasferta di Trapani avevamo scritto: “Vincere per non morire” e invece il risultato è stato disastroso. Una sconfitta pesantissima. IL tecnico ha sbagliato impostazione tattica ed anche i cambi. Alla fine la società, pur avendo difeso Beretta fino all’ultimo, ha deciso l’esonero e si è rivolta subito a mister Breda, il tecnico umile, che non si è montato la testa neppure alla fine di un campionato strepitoso, che ci ha visto ad un passo dalla serie A. Si poteva attendere ancora una gara, aspettando il risultato con il Bologna. Forse sarebbe stato più razionale, ma nel calcio certe decisioni vanno prese a caldo, in modo rapido e così è stato.

  4. Che torni Breda ho i miei dubbi, cacciato via senza ripensamenti; dopo la promozione in serie B mandarono via anche Sanderra ma, per fortuna, trovarono Breda, quasi sconosciuto nel panorama della serie B.
    Le ciambelle non escono sempre con il buco, vero cari presidenti che non guardate in faccia a nessuno!

  5. non risulta che Breda sia stato cacciato, è andato via lui, forse sperava nella chiamata di qualche società di serie A……..

  6. Breda è andato via saggiamente, e scellerata sarebbe la decisione di ritornare ….ovvia considerazione personalissima la mia.
    Io non sono per i cavalli di ritorno tutto qua, avrei preferito un Mario Somma con tutti i suoi pregi e difetti ,ma ben contenuto da una dirigenza come quella
    nerazzurra e nella sua città avrebbe avuto molto da dire….vista la bontà della rosa, che può essere si opinabile come da un mister all’altro , ma che è praticamente indubbia come contenuti.