Due operai morti per esalazioni tossiche alla Kyklos di Aprilia

28/07/2014 di
fabio-lisei-roberto-papini

kyklos apriliaDue operai di una ditta esterna sono morti questa mattina alla Kyklos di Aprilia, in via delle Ferriere.

I due operai, Fabio Lisei e Roberto Papini, provenienti dalla provincia di Viterbo e dipendenti di una ditta esterna che lavora per l’Acea, società che gestisce l’impianto Kyklos di Aprilia, hanno accusato immediatamente un malore. Uno dei due, che si trovava sull’autocisterna, ha perso i sensi ed è caduto da un’altezza di circa due metri, mentre l’altro è morto all’interno del camion.  I due operai non avevano le mascherine di protezione, in base a quanto accertato da alcuni sopralluoghi ancora in corso nell’impianto. Verifiche sono in corso per capire se i due operai erano autorizzati a sversare sostanze dalla cisterna. Proprio la sostanza tossica ha provocato il decesso per asfissia dei due operai.

roberto-papini

Roberto Papini

La dinamica esatta di quanto accaduto nell’impianto di via le Ferriere, al confine tra Aprilia e Nettuno, è ancora al vaglio dei carabinieri e della Procura. Sul posto anche il personale dell’Arpa e della Asl di Latina che sta effettuando i primi accertamenti. Al momento, secondo le prime informazioni, non ci sarebbero danni ambientali e il pericolo è stato circoscritto alla cisterna trasportata sul camion.

Bisognerà stabilire se le esalazioni letali che hanno ucciso i due operai provenivano dall’autocisterna o dall’impianto. Dai sopralluoghi sarebbe emerso che l’impianto è sicuro e per questo per ora l’area di pericolo è stata circoscritta all’autocisterna sulla quale lavoravano i due operai e non all’area dell’impianto.

La Kyklos è un’azienda che tratta rifiuti umidi trasformandoli in compost. Numerosi sono i comuni pontini che usufruiscono dell’azienda per il trattamento di tali rifiuti.

I due uomini deceduti stavano caricando i loro camion di percolato e, a quanto riferito dai carabinieri che indagano sul caso, erano privi di protezioni. Le salme sono sotto sequestro giudiziario in attesa dell’esame autoptico, ma si ipotizza che ad ucciderli siano state le esalazioni del percolato.

fabio-lisei

Fabio Lisei

Le due vittime di 42 e 44 anni sono entrambi della provincia di Viterbo.  In seguito all’incidente l’intera area dell’impianto – e in parte anche quella esterna – è stata interdetta.

COMITATO DEI CITTADINI. Sul piede di guerra l’amministrazione comune di Nettuno e un comitato di cittadini per i miasmi che, a detta loro, venivano «sprigionati dalla struttura». I responsabili del comitato, utilizzando anche Facebook, hanno denunciato i rischi di questa situazione anche per la salute dei cittadini. «Ultimamente – denuncia il comitato – vi sono stati casi di malesseri sia fra i bambini che fra gli adulti che risiedono in zona, a causa di odori al di là dell’umana sopportazione».

L’impianto della Kyklos è attivo da oltre dieci anni. Dal 2009 fa parte del gruppo Acea per il 51 per cento. L’azienda tratta rifiuti di vario tipo, dal materiale organico fino ai fanghi e ai residuati fognari, provenienti dalle province di Latina, Roma e dalla Campania. Cordoglio per la morte dei due operai è stato espresso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

L’AZIENDA. Un incidente «gravissimo in cui hanno perso tragicamente la vita due operai di una delle società esterne incaricate del servizio di prelievo e trasporto del percolato: la società sta collaborando attivamente con la competente autorità giudiziaria per verificare le cause dell’accaduto». Lo afferma in una nota la Kyklos, proprietaria dell’impianto di compostaggio di Aprilia. Nel comunicato l’azienda spiega che «i due lavoratori avevano avuto regolare accesso all’impianto, con due autocisterne appartenenti alla propria società. Il percolato che avrebbero dovuto trasportare è un rifiuto liquido derivante dal trattamento di rifiuti non pericolosi (prevalentemente materiale organico di rifiuti domestici) che viene prodotto presso l’impianto». L’azienda spiega, inoltre, che «il liquido viene prelevato più volte al giorno, con operazioni svolte in ambiente aperto mediante autobotti, per essere poi smaltito in impianti autorizzati». La dinamica dell’incidente «è al momento oggetto di approfondimento. Kyklos – conclude la nota – esprime il più profondo cordoglio alle famiglie e ai colleghi dei due lavoratori deceduti».

NUMEROSI I PRECEDENTI

I due uomini morti oggi nell’impianto di compostaggio Kyklos di Aprilia respirando esalazioni letali che provenivano da un’autocisterna allungano tristemente la lista delle vittime provocate dalle operazioni di pulizia o manutenzione di vasche e cisterne.

8 APRILE 2014 – L’ultima tragedia simile risale all’8 aprile scorso quando a Molfetta, in provincia di Bari, padre e figlio, dipendenti di una ditta di autospurgo di Bitonto, perdono la vita mentre puliscono una cisterna. Coinvolto nell’incidente anche l’altro figlio che si salva proprio grazie all’intervento del fratello.

28 MAGGIO 2013 – Un operaio di 45 anni muore dissanguato nella zona industriale di Tempio Pausania. La vittima stava lavorando nell’impianto di trattamento di rifiuti e compostaggio di Parapinta.

11 SET 2010 – A Capua, in provincia di Caserta, tre operai muoiono mentre sono impegnati all’interno di un’azienda di Afragola, nello smontaggio di un ponteggio allestito in un silos di fermentazione.

25 AGO 2010 – Nelle campagne di San Ferdinando di Puglia, tra le province di Bari e Foggia, muore un operaio (due i feriti) per le esalazioni di gas mentre stava impermeabilizzando una cisterna per l’acqua piovana.

12 GEN 2010 – Tra Sale e Tortona, in provincia di Alessandria, due operai, scesi in un deposito di un distributore in disuso, muoiono investiti da un flusso di gas.

15 GIU 2009 – A Riva Ligure, in provincia di Imperia, due operai muoiono dopo essere caduti in una vasca di acque nere situata all’interno di un depuratore.

26 MAG 2009 – In Sardegna tre operai muoiono per asfissia, nello spazio di pochi minuti, l’uno per salvare l’altro in una cisterna negli impianti della raffineria Saras di Sarroch.

11 GIU 2008 – Sono sei i morti a Mineo, in provincia di Catania, mentre pulivano una vasca del depuratore. Quattro erano dipendenti comunali, altri due di un azienda privata.

3 MAR 2008 – Cinque persone muoiono a Molfetta per le esalazioni liberatesi durante la pulitura della cisterna di un camion. Perdono la vita tre dipendenti e il titolare dell’azienda ‘Truck center’, un altro lavoratore muore in ospedale il giorno seguente.

Gli incidenti mortali sul lavoro hanno registrato quest’anno un minimo storico confermando un trend in discesa che però non fa abbassare la guardia sul tema della sicurezza del lavoro. Secondo i dati diffusi dall’Inail il 9 luglio scorso, il numero accertato di vittime nel 2013 si è fermato a 660, in calo del 21% sul 2012. È la cifra più bassa mai rilevata dall’Inail in quasi sessanta anni di statistiche. Un dato positivo cui non è estranea la crisi del mercato del lavoro, ma il ribasso supera l’impatto della recessione. Per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, l’obiettivo resta comunque quello di arrivare a quota zero.

LE REAZIONI.

NAPOLITANO. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda tristezza la notizia del tragico incidente sul lavoro verificatosi presso un impianto di compostaggio diAprilia in cui hanno perso la vita due operai, ha espresso ai familiari delle vittime sentimenti di partecipe cordoglio e di affettuosa vicinanza. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.

ZINGARETTI. «È una morte inaccettabile quella che ha colpito questa mattina due operai durante il lavoro all’interno di una ditta di compostaggio ad Aprilia. Un tragico incidente sul lavoro, l’ennesimo, sul quale sono certo che la Magistratura farà piene luce, nel più breve tempo possibile, per accertarne la dinamica e le eventuali responsabilità. A nome di tutta la giunta e dei cittadini della Regione Lazio mi unisco al dolore delle famiglie dei due lavoratori. Tragedie come questa non devono ripetersi mai più». Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. 

GIANCOLA. «È l’ennesima tragedia che si consuma sul territorio pontino e nel Lazio e che ci sconvolge – afferma la
consigliera del gruppo Per il Lazio, Rosa Giancola – aprendo una ferita profonda sul tema del lavoro. Sono vicina alle famiglie di questi operai e mi auguro che la magistratura accerti al più presto la causa dell’incidente e le precise responsabilità. Questa ennesima tragedia ci dà la misura di quanta strada sia ancora necessaria per raggiungere standard adeguati di sicurezza sul lavoro – continua Giancola – La sicurezza è un tema fondamentale al quale non si può derogare, perché di lavoro non si può morire».

PEDICA. «La notizia dell’ennesima tragedia sul lavoro è la conferma che bisogna vigilare di più sulla sicurezza. Sono vicino alle famiglie dei due operai morti questa mattina nell’impianto Acea Kyklos di Aprilia e spero che si faccia presto piena luce su quanto accaduto». È quanto afferma, in una nota, Stefano Pedica della direzione del Pd Lazio. «Sulla sicurezza non si deve mai abbassare la guardia e, anche in tempi di spending review, bisogna aumentare i fondi per gli ispettorati del lavoro – sottolinea Pedica – La morte di due operai è un fatto gravissimo che deve impegnare il governo a investire di più sulla sicurezza dei lavoratori. È doveroso aumentare i controlli e quindi anche il numero degli ispettori. Allo stesso tempo, però, è doveroso risarcire in modo adeguato le famiglie delle vittime degli incidenti sul lavoro attraverso la creazione di uno specifico fondo di solidarietà».

SEL. «Vivo cordoglio per gli operai morti questa mattina nell’impianto Acea Kiklos di via Ferriere Nettuno ad Aprilia». Lo dichiara in una nota Claudio Pelagallo responsabile regionale Ambiente di Sel Lazio, «che poco più di una settimana fa aveva espresso forte preoccupazione per l’intenzione di Acea di raddoppiare la capacità dell’impianto sorto a pochi metri dalle abitazioni della zona». «Quello della scarsa sicurezza dell’impianto Acea Kiklos – spiega Pelagallo – è purtoppo è un film già visto, già nell’agosto del 2012 un grande incendio devastò parte dell’impianto. Da anni gli abitanti della zona, costretti a continui allarmi, denunciano i cattivi odori e la pericolosità dell’impianto, appelli rimasti purtroppo inascoltati. E ora che si faccia piena luce sulle responsabilità dell’accaduto e sulle autorizzazioni concernenti la sicurezza dell’impianto».

  1. Cordoglio alle famiglie dei due operai

    Gli avvoltoi invece farebbero bene a tacere !!

  2. sono inaccettabili i commenti dei politici, su queste tragedie non hanno nemmeno il pudore di tacere, le tramutano in passerelle mediatiche in cerca di consensi.
    M. Renzi lo ha dimostrato fiondandosi a Genova per l’arrivo in porto della C.Concordia.
    Quale miglior passerella mediatica internazionale per farsi apprezzare dai beoti creduloni?

  3. Cordoglio per gli operai deceduti e le loro famiglie.

    Comprensione per gli abitanti delle zone vicine all’impianto per le loro preoccupazioni e per i miasmi che gli tocca sopportare.

    Complimenti al comune di Roma che manda a Latina la propria monnezza.
    Complimenti ai nostri amministratori che accolgono la monnezza di Roma.

    Denuncia per i miasmi che da due mesi invadono di notte Via del Lido (forse provengono dallo stesso compost sparso come fertilizzante in alcuni terreni che regalano crescite miracolose alle piante coltivate)-

  4. non so quanti hanno capito il giochetto del governo Renzi, con la riforma del Senato si darà più autonomia alle regioni e province ancora più legate di prima da interessi personali di politici non eletti dal popolo ma nominati dalle leadership de partiti.
    Se prima c’era la possibilità di bloccare progetti inquinanti o farli modificare, con la riforma renzi non sarà più possibile intervenire, una volta che regione e provincia avranno deciso ed approvato progetti incompatibili con i luoghi non ci sarà possibilità di replica da parte delle associazioni locali e di categoria.

  5. SEL subito a stracciarsi le vesti
    Ma facessero i comunisti veri di una volta che si sdraiavano davanti ai cancelli

    …..ma che film era questo?????