Clan Ciarelli-Di Silvio. Condanne fino a 21 anni, riconosciuta l’associazione per delinquere

26/06/2014 di
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operazione-caronte-latina-disilvio-ciarelliCi sono volute quasi 19 ore di Camera di Consiglio per arrivare alle sentenze per il clan Ciarelli-Di Silvio. Il verdetto per il processo “Caronte” previsto per ieri sera alle 21,30 è arrivato stamani alle 6,30, con notevoli disagi nella gestione della sorveglianza.

La condanna più alta, 21 anni, è stata disposta per Carmine Ciarelli uno dei capi della famiglia rom. E poi 15 anni a Costantino Di Silvio (detto Patatone), 6 anni e 6 mesi a Giuseppe “Romolo” Di Silvio. Numerose le altre condanne più lievi (24 erano gli imputati), ma il nodo del processo è stato il riconoscimento dell’associazione per delinquere formata dalle due famiglie rom. E’ la prima volta che un tribunale accoglie tali accuse. I giudici hanno sostanzialmente accolto la ricostruzione dell’accusa.

OPERAZIONE CARONTE (File ppt con tutte le foto degli indagati)

Le due famiglie rom, secondo la ricostruzione emersa in aula, si sono alleate dopo l’attentato a Carmine Ciarelli, di cui Massimiliano Moro, è considerato il mandante. Moro fu ucciso il giorno dopo nel suo appartamento nel quartiere Q5. Secondo gli inquirenti la morte del suo amico, Fabio Buonamano, assassinato dopo qualche ora, sarebbe da attribuire anche a una vendetta: i Di Silvio lo considerano coinvolto nella morte di Ferdinando, ucciso anni fa a Capoportiere. La guerra tra clan avrebbe riguardato due gruppi avversari: i Rom e i “non Rom” ovvero la criminalità locale. Il tutto per il controllo del mercato della droga, usura ed estorsioni.

IL PREFETTO. Sulla sentenza Caronte è intervenuto il prefetto di Latina, Antonio D’Acunto che ha parlato di “vivo apprezzamento alla magistratura per una pronuncia che rappresenta un ulteriore, significativo momento di affermazione della legalità nel territorio pontino. La sentenza del Tribunale di Latina, che accoglie gran parte delle richieste della pubblica accusa, rafforza l’azione sinergica che vede unite istituzioni, magistratura e forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità”.

  1. troppo poco secondo me… grazie ai vari meccanismi di sconto di pena in regime di detenzione faranno circa la metà degli anni di condanna. e torneranno a fare quello che sanno fare meglio: delinquere. questa città avrà sempre il cancro dei rom. inutile giraci intorno. ma ora c’è il latina calcio come arma di distrazione di massa. e siamo tutti felici e contenti. comunque , sempre meglio di niente e un doveroso grazie alle forze dell’ ordine. loro quasi sempre fanno il massimo. poi ci pensano i giudici a rovinare tutto.

  2. quanto c’è voluto per riconoscere l’associazione a delinquere? Quando avevo 6 anni, ora ne ho 30, lo sapevo già.