Immigrazione clandestina, da Latina arrivavano i documenti falsi

25/06/2014 di

Pagavano anche dai 6 ai 10 mila euro per lasciare l’Albania in modo illegale e arrivare in Gran Bretagna passando per l’Italia. E sono 21 le persone arrestate dalla polizia. All’individuazione dell’organizzazione italo albanese che favoriva l’espatrio di cittadini albanesi, con una media di 5/7 persone a settimana, si è giunti al termine di una complessa operazione della Polizia di Frontiera dell’aeroporto di Fiumicino avviata nell’ottobre del 2012 quando al Leonardo da Vinci venne fermata una persona trovata in possesso di due documenti, uno albanese ed un altro italiano con la stessa foto, e due biglietti aerei: uno per un volo Roma-Istanbul ed un altro per un Roma Londra. Al termine di un lungo interrogatorio dell’uomo fermato, è quindi partita l’indagine coordinata dal Dirigente della V Zona, Antonio Del Greco, che ha visto impegnati agenti della Polizia di Frontiera di Fiumicino diretta da Rosario Testaiuti. All’operazione, durata un anno e mezzo e al termine della quale sono state arrestate 21 persone, di cui 13 questa mattina, e denunciate circa 40 per favoreggiamento all’immigrazione clandestina, tra cui anche un ex carabiniere in servizio a Ciampino, mentre altre 120, tra italiani ed albanesi, sono state raggiunte da avvisi di garanzia. Oltre 400 gli uomini delle Forze dell’Ordine impegnati nell’operazione.

Erano soprattutto giovani in cerca di lavoro gli albanesi che «investivano» dai 6mila ai 10mila euro per riuscire ad arrivare in Gran Bretagna. Con quella somma l’organizzazione criminale italo-albanese-rumena gli assicurava viaggio da Tirana a Roma, trasferimento in pullman e soggiorno in albergo per il tempo necessario ad apporre la nuova foto sul documento italiano e partire così per Londra. «Erano organizzati come un tour operator – spiega il direttore della V Zona Polizia di Frontiera Antonio Del Greco – con accompagnatori italiani che li aiutavano in caso di necessità a sembrare italiani e che riportavano indietro i documenti. In caso di fermo, venivano allertati i legittimi proprietari del documento che provvedevano a fare la denuncia di smarrimento». Tra gli accompagnatori arrestati c’è anche un ex carabiniere.

I documenti usati per l’espatrio clandestino venivano affittati da italiani, quasi tutti residenti a Latina con problemi economici, per 500 euro circa a viaggio. L’organizzazione faceva capo a romani con precedenti specifici e operava nei due scali aeroportuali di Roma almeno dall’ottobre del 2012 con un giro d’affari di oltre 200 mila euro al mese. Le indagini della Polizia di Frontiera Area di Fiumicino sono scattate quando nel 2012 un albanese preso dal panico durante le verifiche aeroportuali, scappò forzando il controllo passaporti dell’aeroporto di Fiumicino. Gli agenti della Polizia di Frontiera lo trovarono in possesso di due passaporti, quello regolare albanese ed uno italiano con la sua foto. L’operazione che ha portato all’arresto dei 21 organizzatori dell’attività criminale è stata condotta dalla Polizia di Frontiera di Fiumicino in collaborazione con la polizia di Ciampino, Civitavecchia e le questure di Latina, Terni e Viterbo.