Bufera sul Prefetto Reppucci, per vent’anni lavorò a Latina

22/06/2014 di
antonio-reppucci

antonio-reppucciÈ bufera sul prefetto di Perugia Antonio Reppucci, per oltre 20 anni in servizio a Latina in qualità di capo di Gabinetto. Un ruolo importante che ha ricoperto a lungo senza particolari scivoloni, come quello accaduto a Perugia.

L’INTERVISTA E IL CAOS. Due giorni fa alcune le sue «sorprendenti» dichiarazioni su droga e famiglia, ieri la «dissociazione» del Procuratore della Repubblica, oggi prima la richiesta di rimozione da parte di Sel, poi l’ira del premier Matteo Renzi. E in serata, mentre Reppucci parlava di «gigantesco fraintendimento», l’epilogo, firmato dal ministro dell’interno Angelino Alfano: dichiarazioni del prefetto «gravi e inaccettabili», «non può restare», «assumerò immediati provvedimenti». Rimozione di fatto decretata e subito controfirmata con un tweet dal premier Renzi, che si è detto «grato al ministro Alfano per l’intervento». La vicenda comincia due giorni fa quando il prefetto Reppucci, con accanto il procuratore generale Giovanni Galati e i vertici di polizia, carabinieri e guardia di finanza, dice in una conferenza stampa che il problema della droga «esiste a Perugia come nel resto d’Italia, da nord a sud, ma non con le dimensioni apocalittiche che vengono rappresentate»: Perugia, dunque – secondo il prefetto – non è una centrale dello spaccio. Poi l’affondo: il prefetto spera «che i padri taglino le teste ai figli che assumono stupefacenti» e aggiunge che «il cancro è lì nelle famiglie, se la mamma non si accorge che suo figlio si droga è una mamma fallita e si deve solo suicidarè».

Ieri il procuratore della Repubblica reggente di Perugia Antonella Duchini si dissocia «in maniera netta» da quelle frasi. «Le tematiche afferenti al consumo ed alla cessione di stupefacenti, che indubbiamente investono anche il nostro territorio – dice il magistrato – sono complesse e riguardano sia l’aspetto della repressione (proprio delle forze dell’ordine e della magistratura) che quello della prevenzione attraverso politiche sociali rivolte alle famiglie, che non devono sentirsi isolate ma piuttosto supportate e coinvolte».

LA DIFESA. «La mia è stata una provocazione. Volevo dire che la famiglia deve fare di più», replica il prefetto, che chiama in causa Papa Francesco. «Anche il Papa – dice – ha invitato a fare di più. Le mie frasi sono state estrapolate da un discorso più ampio (nel quale ho sottolineato l’ottimo lavoro delle forze di polizia) ed erano un richiamo alle famiglie, al loro senso di responsabilità. Come tutta la società civile devono fare di più, creare un argine al fenomeno della droga, altrimenti la guerra non si vince mai. In quanto ho detto non c’era alcuna generalizzazione ma un appello accorato – conclude il prefetto – anche come genitore e nonno, a fare tutti di più». La polemica non si placa e oggi il coordinatore nazionale di Sel Nicola Frantoianni sollecita l’intervento del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Interno per «l’immediata rimozione» del prefetto.

Renzi chiede chiarimenti ad Alfano, mentre il prefetto tenta l’estrema difesa: «È stato un gigantesco fraintendimento del senso che volevo dare alle parole. Nessuno vuole il suicidio di nessuno. Volevo solo scuotere» a fare «gioco di squadra, famiglia compresa». Ma lo scossone che arriva lo travolge: «Ho sentito le dichiarazioni del prefetto di Perugia – fa sapere il ministro Alfano -, sono gravi e inaccettabili. Non può restare lì nè altrove. Assumerò immediati provvedimenti». E Alfano subito incassa, via twitter, il placet del premier: «Le frasi del prefetto di Perugia sono inaccettabili, specie per un servitore dello Stato. Sono grato al ministro Alfano per l’intervento». Al Viminale già si lavora al cambio della guardia: Perugia, in tempi rapidissimi, avrà un nuovo prefetto.

  1. Ma renzi ed alfano, che ne dicono una cofana di …., quando vengono destituiti e rimossi? Per il sel poi, meglio astenersi dai commenti.

  2. Ha apertamente dichiarato con chiarezza il problema.
    Agli uomini di Stato come il dr. Reppucci, non è concesso.
    Gli uomini di Stato pagano sempre , i politici mai, si riciclano, e continuano a dire
    menzogne.
    Stò con Repucci.

  3. ma chi è lo stesso alfano che ha detto al mondo intero che “aveva” trovato l’assassino di Yara? Quando doveva stare zitto per non rovinare sia le indagini che la vita privata ad una decina di persone.

  4. ….bongiorno io sono d accordo con la replica del sig.cinico adesso chi lo rimuove alfano………………………………nessuno….intanto voglio precisare una cosa …….il dott.procacini….rimosso ……..repucci…….rimosso……..adesso… a chi tocca……ciao alla prossima puntata. caro procacini caro repucci io sono con voi persone onestissimeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.