Zanier incapace di intendere e volere, fece pregare la madre prima di ucciderla

16/05/2014 di
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Roberto Zanier non è imputabile perché totalmente incapace di intendere e volere al momento del triplice omicidio. La conclusione del perito, Giuseppe Bersani, psichiatra e professore universitario, è anticipata oggi dal quotidiano Il Messaggero.

Il perito è arrivato a tre conclusioni: Zanier può partecipare coscientemente al processo; non era in grado di intendere e volere al momento dei fatti; è al momento in una condizione di pericolosità sociale.

Grazie alla non imputabilità Zanier, in caso di condanna, potrebbe evitare il carcere ma non l’Opg (ospedale psichiatrico giudiziario) per un minimo di dieci anni, una pena che potrebbe aumentare. Secondo il medico Zanier affetto da «disturbo delirante complicato nella fase di compimento dei reati da un disturbo psicotico acuto».

Durante l’incontro Zanier ha raccontato cosa accadde la sera del delitto. L’uomo è ossessionato da tematiche religiose, in particolare dalla fine del mondo e da “presenze malvagie”. Ha detto che quella sera lui era particolarmente turbato: la madre, Norina Londero, gli preparò una camomilla per calmarlo ma lui continuava a sentre “presenze maligne” e pensava che la pistola che aveva in casa era in qualche modo “maledetta”.

Decise così di allontanare le presenze negative con la preghiera e invitò la madre a pregare con lui. Mamma e figlio pregarono a lungo insieme, forse un paio d’ore. Poi la madre disse al figlio che voleva andare a dormire, ma lui reagì male: prese la pistola e sparò due colpi uccidendola probabilmente quando era ancora sveglia e non nel sonno come si ipotizzò inizialmente.

Dopo qualche ora dopo andò dal padre che non rispose al campanello e così suonò ai vicini e iniziò sparare contro di loro provocando altri due morti, madre e figlio: Elena Tudora, 44 anni, e Andrei Gabriel Bogdan, 21 anni.

Ora Zanier è sottoposto a una terapia farmacologica e ha sviluppato un «sufficiente recupero di capacità di giudizio critico e di capacità di comprendere il significato e la finalità della situazione attuale» come scrive il perito. Potrà sostenere il processo, ma essendo stato riconosciuto incapace al momento dei fatti rischia una condanna ben inferiore all’ergastolo.