Calcio, il Latina cade sotto i colpi del Palermo

26/04/2014 di
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Come per Icaro e le sue ali di cera, che secondo la mitologia greca volò troppo vicino al sole trovando la morte, il Latina si arrende alla potenza del Palermo. Che del sole non c’ha i colori, ma i raggi dei propri attaccanti. Accade tutto nel secondo tempo: alla rete di Dybala risponde Paolucci. Poi Pisano e Lafferty chiudono la gara. E tanti saluti alla gloria nerazzurra.

Doveva essere una gara difficile e così è stato. Gli undici di Iachini hanno tenuto il campo per buona parte della sfida. E i nerazzurri non sono stati capaci di impensierire l’estremo dei siciliani Sorrentino. Alla fine l’hanno spuntata i rosanero segnando tre reti. Ma il passivo poteva essere più pesante o più leggero; dipende dal gusto dell’osservazione. Il numero uno del Latina Iacobucci si è reso protagonista di due interventi prodigiosi: uno su Dybala e l’altro su Hernandez. Quindi, in questo caso, si parlerebbe di passivo pesante che andrebbe oltre il trittico di gol realizzati. Al contrario, secondo quel famoso gusto dell’osservazione, il passivo poteva essere leggero o addirittura attraente per il Latina se Brosco non avesse lisciato clamorosamente il pallone finito sui piedi di Dybala e se la difesa tutta avesse neutralizzato l’innocuo cross di Barreto, poi trasformato in gol da Pisano. Insomma, il Latina c’ha messo del suo negativo in questa sconfitta. E a nulla è servito l’ingresso di Jefferson, per uno spento Viviani, che ha trasformato i pontini a tre punte.

Per carità: nulla è perduto. Perché perdere contro il Palermo, contro un Palermo da serie A ci può stare. Così come a vedere la classifica i nerazzurri tengono in piedi il sogno promozione restando a due punti dall’attuale seconda, l’Empoli, oggi vincente contro lo Spezia. Eppure ci sono degli aspetti da pro e contro che vanno evidenziati. Uno di questi, il pro, è dettato dall’attaccamento tifoso dimostrato ancora una volta dalla città pontina. L’altro, il contro, è evidenziato dal gruppo di mai accontentati sciarpisti nerazzurri che sentendo l’odore di sconfitta abbandonano lo stadio prima del fischio finale con tanto di rimproveri e “vaffanbene” verso i giocatori. Gesti che non fanno onore a nessuno e non rendono rilievo a un gruppo di calciatori che sta facendo cose straordinarie al primo anno in serie B.

Colpi d’evidenziatore a parte, bisogna fare elogi alla squadra siciliana che ora è a un punto matematico dal paradiso. Sarà contento il presidente del Senato Pietro Grasso, presente sugli spalti del Francioni per tifare Barreto e compagni.

  1. Intanto mi complimento con l’autore dell’articolo un bel “pezzo”,scritto bene e molto lucido nell‘analisi dell’incontro.Da vecchio tifoso rosanero,auguro di tutto cuore ai nerazzurri pontini di affiancare il palermo nella promozione diretta in A.Hanno un bravo allenatore,buoni giocatori ed un pubblico appassionato e corretto.Empoli e Latina sono venute a Palermo ed hanno vinto meritatamente, credo che meritino entrambe la serie A,ma,fra le due, la mia preferenza va al Latina!

  2. Iacobuccci bravo tra i pali…ma scandaloso nelle uscite e tutto ciò non lo rende un portiere completo . Il suo errore con Brosco sono stati determinanti.

  3. Condivido Andrea..il portiere è bravo quando sbaglia poco, anche se ha fatto dei buoni interventi ma poi fa una grossa papera ..non è affidabile..l unica partita dove non ci sono stati errori è stata quella con il Bari

  4. Il nostro vero avversario è il Siena, il fatto che abbia pareggiato col Carpi è un’ottima notizia nella giornata di una sconfitta che era in preventivo visto il valore dell’avversario.

  5. al primo tempo abbaimo giocato ad armi pari, ma loro sono di un’altra categoria e si vede. secondo il mio modestissimo parere dovevano essere aggrediti sin dal primo minuto, l’attendismo per le ripartenze non paga in queste partite ove o vinci o puoi perdere anche 10 a zero tanto cambia poco. l’arbitro poi è stato osceno. Santo CRIMI come si sentiva l’assenza.
    CI RIFACCIAMO SABATO

  6. No, no attaccarli sarebbe stato un suicidio, sono troppo bravi nelle ripartenze.