Omicidio a Cisterna, banda incastrata con il Gps della polizia

18/03/2014 di
tommaso-niglio-latina-24ore-001

Manuel Ranieri, il fratello 15enne e Adrian Ginga sono stati incastrati grazie al Gps della polizia. I tre sono in carcere con l’accusa di aver ucciso Nicolas Adrian Giuroiu il ventottenne romeno trovato in un pozzo in località Olmobello, a Cisterna.

INDAGINI TECNOLOGICHE. Nell’ordinanza di custodia cautelare – scrive Il Messaggero – emerge un uso importante delle tecnologie per arrivare ai tre presunti assassini. La polizia ha infatti nascosto un localizzatore satellitare sull’auto di Manuel Ranieri, intestata alla mamma. La Renault Clio è stata osservata a distanza e ha portato gli investigatori direttamente nel nascondiglio: una casa disabitata a Tor San Lorenzo, intestata al nonno dei Ranieri, dove si nascondevano Ginga e la fidanzata. L’uomo ha così iniziato a collaborare fornendo informazioni utili per il ritrovamento del cadavere e delle armi.

IL MOVENTE. Ginga ha ribadito il motivo del contrasto con Giuroiu: la volontà della vittima di far prostituire la fidanzata di Ginga a Roma. Ma il giudice Mara Mattioli scrive chiaramente di non credere che Ginga non sia coinvolto nel delitto, come lui sostiene. Secondo gli investigatori, inoltre, il movente sarebbe legato a una lotta per la gestione di prostitute romene, visto che gli stessi indagati sono coinvolti in un’altra inchiesta romana sullo sfruttamento della prostituzione. Non è credibile la sola reazione di “difesa” della ragazza così come sostenuto da Ginga. L’autopsia sulla vittima verrà eseguita domani dal medico legale Filippo Milano incaricato dalla Procura di Latina.