Il Questore di Latina ricorda Nicola Calipari: uomo fuori dal comune

05/03/2014 di
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«Da Nicola ho imparato il senso delle istituzioni e il senso profondo dello Stato. Anche se oggi è difficile per mia figlia avere fiducia nelle istituzioni. Ma oggi è uno di quei momenti in cui abbiamo l’opportunità di ricordare quel senso delle istituzioni». Sono le parole di Rosa Calipari, la moglie dello 007 ucciso in Iraq nel 2005 e per il quale si è svolta oggi una cerimonia in Questura a Roma.

Calipari, dirigente superiore della Polizia di Stato dal gennaio 2003, era nato a Reggio Calabria il 23 giugno 1953 ed era laureato in Giurisprudenza. All’inizio della sua carriera aveva prestato servizio alla Questura di Genova, prima alla Squadra Mobile, poi come dirigente della Squadra Volanti. Dopo il periodo di collocamento in aspettativa per l’assolvimento degli obblighi di leva, nel luglio dell’82, era stato trasferito alla Questura di Cosenza e nel corso dell’88 era stato in missione per tre mesi in Australia, per collaborare con la National Crime Authority di quel Paese. Trasferito nel 1989 alla Questura di Roma ha svolto le funzioni di addetto alla Squadra Mobile, ufficio di cui è divenuto vice dirigente nel settembre del ’93. Dal ’97 è stato dirigente del Centro Interprovinciale Criminalpol della Capitale. Nel ’99 è stato assegnato alla Direzione Centrale della Polizia Criminale. Tra gli altri incarichi, è stato dirigente dell’Ufficio Stranieri della Questura di Roma e dirigente superiore della Polizia di Stato. È stato anche insignito, oltre che della medaglia d’oro per merito di servizio, delle onorificenze di ufficiale e di commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

In un lungo articolo pubblicato su Polizia Moderna un suo ex collega, l’attuale questore di Latina, Alberto Intini, lo ricorda come un «uomo fuori dal comune». «Un poliziotto di razza, fine dirigente, professionista serio, uomo intelligente, bellissima figura umana – scrive Intini – Prima di lasciarci da eroe, la sintesi di questi giudizi e di altri positivi apprezzamenti già veniva riferita al funzionario di polizia Nicola Calipari da parte di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui nei quasi venticinque anni che ha percorso nella Polizia di Stato».

  1. Ho avuto il piacere di lavorare con lui in operazioni delicate.
    Grande poliziotto, grande uomo.
    Uno uno sbirro indimenticabile.