Slow Food, a Pontinia un master sulla birra

04/03/2014 di
slowfood-degustazione

Giovedì 27 febbraio, si è svolta la seconda lezione del Master of Food dedicato alla birra a Pontinia, presso il M.A.P. Museo dell’Agro Pontino organizzato dalla Condotta Slow Food di Latina in collaborazione con l’associazione “Cantiere Creativo”.

Tema della serata è stata la produzione di questa bevanda antichissima: dalla trasformazione del mosto alle tecniche di alta e bassa fermentazione, alle diverse tipologie di confezionamento, alla filtrazione e pastorizzazione, il tutto arricchito
dalla testimonianza degli amici produttori del Birrificio italiano Losa.

Durante la serata sono state degustate ben cinque tipologie di birre secondo in programma, dalla nota fruttata di una “Baladin Isaac”
alla delicatezza delle note floreali e fruttate della “Borgo Duchessa”, al colore scuro dal sapore caramellato di “Forst Sixtus”, per concludere con la trappista Belga “Chimay Rouge”.

Il prossimo appuntamento è per giovedì 6 marzo alle ore 20. Per informazioni: Slow Food Latina 327.1274382 o scrivendo a: condotta@slowfoodlatina.it

  1. ho saputo che l’iniziativa è a pagamento, perchè un luogo pubblico (museo) viene utilizzato a scopo di lucro? Cioè un privato trae guadagni utilizzando una struttura pubblica realizzata con soldi pubblici?

  2. se l’iniziativa è a pagamento come dici tu, allora ti posso dire benvenuto nel mondo reale RED!
    E’ lo stesso principio sbagliato applicato ovunque per il patrimonio pubblico, l’esempio dei parcheggi qui a Latina, strade e marciapiedi cioè opere di urbanizzazione primaria pubblica pagata con i soldi dei contribuenti vengono gestiti da imprese private che con motivazione deliberata dalla P. Amm. Comunale si stabilisce in sintesi che la stessa P.Amm, non essendo in grado di gestire tale servizio lo si appalta ai privati che percepiranno un guadagno in percentuale all’incasso!
    Già il fatto che un cittadino dopo aver pagato le tasse per la realizzazione delle opere pubbliche debba pagare per fruirne è quanto meno criticabile ma se poi debba pagare una società privata è assurdo secondo la mia opinione incostituzionale!
    Non so a Pontinia come e da chi venga gestito il museo ma il fatto stesso che tu abbia formulato la lecita domanda la dice lunga sullo sperpero del denaro pubblico a scapito della collettività.

    Vorrei che il concetto fosse chiaro, noi cittadini paghiamo le tasse per realizzare opere pubbliche paghiamo altre tasse per mantenere le strutture dal personale addetto alla manutenzione ordinaria e straordinaria e poi dobbiamo pagare anche un biglietto per fruirne nel caso di un iniziativa privata in un museo pubblico? Ma quel privato paga un affitto? Se così fosse la Legge non dice che alle P.Amm. è vietato trarre guadagni da affitti locazioni ecc…?

  3. ..Purtroppo mi rendo conto di essere sempre incinta…
    ma di cosa state parlando??siete cosi ben informati sul fatto che sia a pagamento ma non sapete che ad organizzare il corso è un’associazione culturale senza scopo di lucro??! non sapete che tale associazione non gode di nessun finanziamento pubblico, tranne l’uso degli spazi?! parlate delle cose senza esserne informati e senza criterio…forse per il fatto che non avete mai organizzato nulla e non sapete l’organizzazione di un corso serio prevede dei costi…un consiglio, invece di gettare fango inutilmente su chi GRATUITAMENTE cerca di organizzare eventi per promuovere la cultura ed il territorio, fate una bella cosa: aprite il gas di casa, aspettate un’oretta e poi provate ad accendervi una sigaretta.saluti

  4. se rispondi insultando evidentemente non hai argomentazioni valide da contrapporre a chi lecitamente ha posto delle domande.

    1- se è un associazione culturale senza scopi di lucro che spese sostiene per il corso?
    2- i partecipanti quanto devono pagare per accedere alle due lezioni?
    3- chi paga i consumi delle utenze elettriche e riscaldamento comprese le pulizie del luogo utilizzato?

    semplici domande alle quali è cortesia rispondere senza offendere.

  5. Rispondo cosi perchè voi parlate, discreditando l’impegno e la passione delle persone, senza uno straccio di informazione. fate supposizioni, congetture e teorie senza informarvi assolutamente su nulla..siete semplicemente ridicoli. Le tue domande non fanno che confermare la mia tesi:
    1- Ti invito a informarti su cosa significhi “senza scopo di lucro”…anche se potresti arrivarci anche da solo che non avere finalità di guadagno non significhi non dover gestire ed utilizzare dei soldi (ma questo, ripeto, denota la tua totale incopetenza su tali temi, a dispetto dello tue domande ardite..)
    2- le lezioni sono 4 + una visita in birrificio (ancora una volta stai parlando senza cognizione di causa..)
    3- hai filosofeggiato molto su princìpi e pubbliche amministrazioni…hai mai sentito parlare del fatto che le P.A. devono incentivare e sostenere le iniziative volte ad incentivare la cultura??..le pulizie le facciamo noi.

    semplici domande, supponenti e poste senza nessuna cognizione reale dei fatti, alle quali senza dubbio rispondere senza offendere è cortesia, ma che qualificano gia da se chi le pone.

  6. Ogni museo, comunale o no, svolge al suo interno delle attività. Lo stesso allestimento di una mostra all’interno di un museo, può essere a pagamento (vedi biglietto d’ingresso) o a ingresso libero. E in una grande maggioranza di casi, le mostre e le varie attività che si svolgono all’interno del suddetto museo sono gestite/organizzate da enti privato o terzi che nulla hanno a che fare col museo. Perché avviene questo? Perché esiste una parola magica chiamata: promozione delle attività culturali. A me, che magari non so manco che esiste il museo, piace bere e produrmi la birra artigianale. Incuriosito dal corso, entro dentro il museo per bere birra e magna’ taralli. Ma ecco che appena entrato in questa stanza, mi accorgo che ci sono fotografie d’autore appese alle pareti, 2 sale enormi che mi parlano della storia e delle usanze di un paese, e un’opera d’arte contemporanea che mi accoglie all’ingresso. Ed ecco che per magia mi incuriosisco a tutto ciò e penso: sono venuto per la birra e sai che c’è? Mi faccio un giro per il museo che se imparo ‘na cosa in più mica mi fa male, e siccome c’è uno che conosco che gli piace un sacco ‘sta roba da museo, alla prossima ce lo porto o gli dico di andare. E alla fine, quello che sembrava essere solo un tornaconto personale per i fantomatici “privati”, come d’incanto diventa “promozione di attività culturale” che senza il corso sulla birra (o qualsiasi altra iniziativa a pagamento o no) non sarebbe mai avvenuto. E questa non è l’Italia, è la civiltà.
    Poi ognuno è libero di continuare a pensare come crede e la sua opinione critica è preziosa alla pari (anzi di più) delle lodi. Ma siccome poter parlare è un diritto, informarsi dovrebbe essere considerato più che mai un dovere.
    Gentili saluti.
    Roberto.

  7. non girate intorno alle domande, quanto costano le lezioni? Chi paga le bollette dell’energia elettrica e riscaldamento?
    Le attività da svolgere all’interno della struttura dovrebbero essere correlate e attinenti al tematismo museale territoriale, la birra che legame ha con il tema borghi e città di fondazione, agro e bonifica?

  8. Roberto, sono le persone come te il “pagamento” delle nostre iniziative.

  9. Le informazioni sui costi del corso sono accessibili a tutti, io sto rispondendo a delle accuse precise, non a informazioni che sono state gia date, non è questo il luogo. La tua osservazione sul museo legato semplicemente alla bonifica fa comprendere chiaramente quanto sia limitata ed obsoleta la tua visione degli spazi pubblici,della cultura e dello sviluppo territoriale..non perdo neanche tempo con te, ti qualifichi da solo. per quanto riguarda il fatto che le bollette le paga il comune vale lo stesso principio; altri hanno provato gia a spiegarti il concetto di pubblica utilità, che una pubblica amministrazione deve favorire..ma evidentemente non riesci a comprendere. il contributo per l’iscrizione va a slow food e a cantiere creativo (in minima parte), tale contributo serve a sostenere i costi di organizzazione del corso. parlate del nulla..siete ridicoli…RED dato che sei cosi zelante nel chiedere info a Pontinia ti invito a venire a corso domani sera..ti faccio entrare gratis…

  10. sono domande e considerazioni pertinenti visto che due imprese private utilizzano un bene pubblico pagato e mantenuto con le tasse versate dai cittadini.

    I costi del corso non sono proprio accessibili a tutti visti gli importi elevati, che qualcuno incasserà, dunque esiste un guadagno, ma la dirigenza nazionale di slowfood è consapevole di queste modalità singolari di fare autopromozione presso musei pubblici?

    Se non erro e presumo quel museo è un progetto rientrante nell’ APQ1 con il quale sono stati finanziati con soldi pubblici i lavori di ristrutturazione dell’edificio a precise condizioni dettate dalle norme Regionali sull’oggetto e funzione tematica da inserire e valorizzare con successive iniziative inerenti e coerenti con il contesto territoriale, ma la birra non è un prodotto tipico locale tanto meno inerente e coerente al tematismo trattato nel museo.
    Avrò il diritto di muovere critiche e porre domande sull’utilizzo quanto meno singolare del patrimonio pubblico?
    La P.A. è consapevole che due imprese private utilizzano il patrimonio cittadino per fare promozione dei propri prodotti all’interno di un museo pubblico?

    Con quella cifra non sarebbe stato più corretto e coerente organizzare l’iniziativa in un ristorante del luogo dove gustare piatti tipici cari a slowfood accompagnati dalla birra da voi sponsorizzata?

    Eviti commenti offensivi, evidenziano l’incapacità di sostenere le proprie ragioni ammesso ne abbiate.

  11. Allora, parli di “pertinenza” e definisci una “associazione culturale” un’impresa privata e già non ci siamo.
    I costi del corso sono elevati perchè è elevato il costo dei prodotti che vengono somministrati per il corso. Le birre da assaggiare costano, gli esperti che fanno il corso costano. Il Map è stato finanziato con fondi europei. La PA non è consapevole che un’impresa privata utilizza il patrimonio cittadino perchè non c’è nessuna impresa privata, ma un’associazione culturale.
    Giusto per rispondere all’ennesima assurdità che leggo, quale sarebbe la birra sponsorizzata dall’associazione?
    Ti è chiaro cosa si fa durante il corso o continui a sparare a caso sperando di prenderci una volta?
    Detto questo, le critiche le accettiamo da sempre quando vengono mosse per farci crescere. Quando vengono fatte così, a caso, sono buone solo per allenare un pò le dita a scrivere al computer, tanto sarà inutile anche questo post, visto che i “salvatori del mondo da dietro un computer” hanno la verità infusa.
    In ogni caso, e lo dico senza nessuna ironia, aspetto con impazienza che fonderai una tua associazione per far crescere il nostro territorio, e sarò ben felice di tesserarmi anche con voi.
    Stupiscici!

  12. scusate ma GIOVEDI’ 7 di quale mese anno ?

    perchè qui a latina nel 2014 giovedì (domani) sarebbe 6 mentre il 7 sarebbe venerdì.

    dico sarebbe ma non voglio essere puntiglioso.

  13. RED l’indignazione in questi casi è un diritto!

    Quei Signori che hanno risposto parzialmente eludendo domande specifiche oltretutto offendendo senza motivazioni, hanno frainteso le motivazione delle critiche non rivolte alle associazioni tanto meno alla qualità del prodotto e delle attività associative intraprese, ma il principio con il quale una qualunque associazione culturale o meno possa o debba utilizzare per i propri fini il patrimonio pubblico.
    Diverse volte qui a Latina ho discusso sull’opportunità che movimenti, partiti politici, associazioni ecc… con varie ragioni sociali utilizzassero spazi museali o similari per le proprie iniziative politiche e culturali.
    Riformulo la semplice domanda anche ai cittadini di Pontinia, perchè un’associazione con una qualunque ragione sociale debba proporre ai cittadini una qualunque iniziativa a sfondo sociale e culturale imponendo agli stessi un prezzo per parteciparvi per di più da svolgersi in un luogo pubblico pagato dagli stessi cittadini?

    Il problema superficialmente appare di natura materiale/economico ma in realtà nasconde anche un principio etico-morale non di secondaria importanza sulle corrette afferenze tra pubblico e privato.

    In questi casi chi trae vantaggi il pubblico o il privato?

  14. concordo pienamente, credo anche che sia impossibile che questa Italia possa migliorare dove libertà e democrazia vengono scambiate per liberismo, dove si confondono le ragione e funzioni delle istituzioni pubbliche con quelle associative tra privati cittadini.

  15. Semplicemente sti corsi a pagamento non dovrebbero farli al museo ma in strutture private

    STUPISCICI

  16. insomma non hanno tutti i torti, il dubbio lo hanno fatto venire anche a me, non sto a criticare le associazioni neppure quello che propongono anzi a me la birra piace ma 115 euro non li ho! Però devo dare ragione sul fatto che si usa per finalità associative tra privati un museo pubblico offrendo un servizio ai cittadini a pagamento essendo “proprietari” dell immobile e del contenuto.
    Mi pare anche corretta la proposta di fare questi corsi presso un ristorante della zona per assaggiare i piatti tipici locali come da filosofia e statuto di Slow Food.