Election Day, Provincia di Latina a rischio di voto

26/02/2014 di
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Sono ben 52 le Province in scadenza quest’anno, che diventano 73 se si aggiungono tutte quelle commissariate tra il 2012 ed il 2013, e parliamo solo delle Province nelle Regioni a Statuto ordinario. Tra di esse c’è anche Latina. Dunque una valanga di Province rischia di andare al voto il prossimo 25 maggio, quando, con ogni probabilità si voterà con election day sia per le Europee sia per il rinnovo di oltre quattromila comuni italiani.

È vero che oggi il presidente dell’Upi, l’Unione delle Province d’Italia, Antonio Saitta, ha ricordato che la sospensione delle elezioni provinciali è già stato deciso con due commi infilati nella Legge di stabilità per il 2014 e che dunque nessuna Provincia andrà al voto nella primavera 2014, che si approvi o meno il Disegno di Legge. È anche vero però che, come hanno più volte ricordato vari costituzionalisti, non è possibile tenere commissariate a lungo un così folto numero di amministrazioni provinciali. Lo sa bene il premier Matteo Renzi. Di qui il suo invito accorato oggi, nella replica al dibattito sulla fiducia alla Camera: «Chiedo alle opposizioni di fare uno sforzo; se non siete d’accordo con il ddl Delrio aiutateci a migliorare il Titolo V, ma evitate che il 25 maggio 46 nuovi presidenti di Provincia siano eletti e insediati».

In realtà, come si diceva, le Province in scadenza quest’anno sono 52: Alessandria, Arezzo, Ascoli Piceno, Bari, Trani-Andria-Barletta, Bergamo, Bologna, Brescia, Chieti, Cosenza, Cremona, Crotone, Cuneo, Fermo, Ferrara, Firenze, Forlì-Cesena, Grosseto, Isernia, Latina, Lecce, Lecco, Livorno, Matera, Milano, Modena, Monza e della Brianza, Napoli, Novara, Padova, Parma, Perugia, Pesaro Urbino, Pesaro, Piacenza, Pisa, Pistoia, Potenza, Prato, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Salerno, Savona, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Torino, Venezia, Verbano-Cusio-Ossola e Verona. A queste si aggiungono 11 Province commissariate nel 2012 e 10 nel 2013. Quelle del 2012: Ancona, Asti, Belluno, Biella, Brindisi, Como, Genova, La Spezia, Roma, Vibo Valentia e Vicenza. E quelle commissariate nel 2013: Avellino, Benevento, Catanzaro, Foggia, Frosinone, Lodi, Massa Carrara, Rieti, Taranto e Varese.

Il prossimo 25 maggio oltre 51 milioni di italiani saranno chiamati alle urne, per il rinnovo del Parlamento europeo e, probabilmente con election day, di oltre quattromila comuni. Il decreto con la fissazione della data deve essere ancora emanato. Certo è che le Europee devono svolgersi, in tutta Europa, nel periodo compreso tra giovedì 22 e domenica 25 maggio 2014. Dal momento che nell’ultima legge di stabilità è stato deciso che le elezioni si terranno in un solo giorno, la domenica, risparmiando cento milioni ad elezione, è più che probabile che si opti per l’election day, accorpando le scadenze elettorali nella giornata del 25 maggio.

Sono 26 i comuni capoluogo i cui organi sono da rinnovare: Biella, Verbania, Vercelli, Bergamo, Cremona, Pavia, Padova, Ferrara, Forlì, Modena, Reggio nell’Emilia, Firenze, Livorno, Prato, Perugia, Terni, Ascoli Piceno, Pesaro, Pescara, Teramo, Potenza, Campobasso, Bari, Foggia, Caltanissetta, Tortolì.

Per le europee, gli elettori italiani saranno chiamati a eleggere i 73 membri spettanti all’Italia; il territorio nazionale è diviso in cinque circoscrizioni territoriali: Italia nord-occidentale, Italia nord-orientale, Italia centrale, Italia meridionale, Italia insulare. A seguito dell’adesione della Croazia all’UE nel luglio 2013, i deputati al Parlamento europeo sono diventati 766, ma questo numero sarà ridotto a 751 alle prossime elezioni di maggio e rimarrà allo stesso livello in futuro. Questi deputati rappresenteranno oltre 500 milioni di cittadini di 28 Stati membri.