Al via la class-action dei pendolari contro Trenitalia

23/09/2010 di
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I pendolari di Aprilia lanciano la sfida a Trenitalia con una class-action.”Dopo decine di denunce dei disagi subiti questa estate (ritardi, sporcizia, assenza aria condizionata, posti in piedi, ecc.) sulla stampa locale, dopo un’esposto all’Autorità Giudiziaria e dopo
l’interessamento dei Sindaci di Aprilia, Anzio, Nettuno e Pomezia, i pendolari apriliani della tratta ferroviaria Roma Nettuno passano ai fatti, intentando una class-action contro Trenitalia. A tale scopo – spiega Rosalba Rizzuto – è stato dato mandato ad un legale di Aprilia (ex pendolare) di intentare una causa collettiva contro Trenitalia per la cattiva gestione, i gravi disservizi e le inadempienze che avvengono quotidianamente sulla tratta Roma-Nettuno, al fine di far ottenere un risarcimento dei danni materiali e non materiali ai cittadini pendolari che usufruiscono di tale servizio pubblico. Rivolgiamo quindi un appello a tutti quei viaggiatori che intendono presentare il conto a Trenitalia, facendo valere i propri diritti dopo anni di incredibili disagi: quanti, lavoratori e/o studenti (ma soprattutto persone e non merce), che utilizzino abitualmente il treno come mezzo di trasporto e vogliano aderire all’azione legale, possono comunicarlo inviando una mail alla casella di posta elettronica classactionromanettuno@gmail.com, indicando le proprie generalità”.
“Per consentire l’avvio dell’azione in tempi brevi – continua l’organizzatrice della protesta –  la raccolta delle adesioni si potrà effettuare non oltre il 15 ottobre, riservandoci di fornire successivamente le informazioni di dettaglio necessarie a procedere. Ottenere da Trenitalia un servizio di trasporto conforme alle more del contratto stipulato con la Regione non è un favore alla gentile clientela, ma un obbligo da assolvere, ancorché la vigilanza su tale adempimento non competa al cittadino. Esigerlo, però, è un nostro diritto.Saremo grati a quanti, come i Sindaci già mobilitatisi, si adopereranno per incentivare lo sviluppo di tale pubblico servizio, poiché oltre ad essere socialmente utile, forse rappresenta l’unica scelta attualmente in grado di contrastare significativamente le insostenibili ricadute ambientali determinate dal trasporto alimentato da fonti fossili. Da quest’ultima riflessione, alla base della scelta di vita di molti cittadini, nasce una domanda: la popolazione da decenni ha preso coscienza di ciò. Chi governa quando lo farà?”.


COS’E’ LA CLASS-ACTION (WIKIPEDIA) – Un’azione collettiva (negli Stati Uniti d’America conosciuta come class action), è un’azione legale condotta da uno o più soggetti che, membri della classe, chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti super partes per tutti i componenti presenti e futuri della classe. Gli altri soggetti della medesima possono chiedere di non avvantaggiarsi dell’azione altrui (esperendone una propria) esercitando l’opt-out right, oppure possono rimanere inerti avvantaggiandosi dell’attività processuale altrui che avviene sulla base del modello rappresentativo. Con l’azione collettiva si possono anche esercitare pretese risarcitorie, ad esempio nei casi di illecito plurioffensivo, ma lo strumento oltre alle funzioni di deterrenza realizza anche vantaggi di economia processuale e di riduzione della spesa pubblica. L’azione collettiva è il modo migliore con cui i cittadini possono essere tutelati e risarciti dai torti delle aziende e delle multinazionali, in quanto la relativa sentenza favorevole avrà poi effetto o potrà essere fatta valere da tutti i soggetti che si trovino nell’identica situazione dell’attore. La particolarità del modello statunitense di tutela dei consumatori si incentra soprattutto su due aspetti: la possibilità di ricorrere ad una azione collettiva a fini risarcitori e quella di ottenere i cosiddetti danni punitivi. È un meccanismo processuale che consente di estendere i rimedi concessi a chi abbia agito in giudizio ed abbia ottenuto riconoscimento delle proprie pretese a tutti gli appartenenti alla medesima categoria di soggetti che non si siano attivati. L’azione collettiva nasce dall’esigenza di consentire, per ragioni di giustizia, di economia processuale e di certezza del diritto, a chi si trovi in una determinata situazione di beneficiare dei rimedi che altri, avendo agito in giudizio ed essendo risultati vittoriosi, possono esercitare nei confronti del convenuto. L’azione collettiva deve conciliarsi col diritto di difesa del singolo cittadino. Nel diritto statunitense il ricorrente deve essere informato del suo diritto di non aderire all’azione collettiva in tutte le fasi del procedimento, dall’avvio alla sentenza. Qualora il risarcimento risultasse penalizzante, il ricorrente conserva il diritto di rifiutare e intraprendere un’azione individuale. Diversamente, la class action potrebbe essere strumentalizzata da ricorrenti che, promuovendo l’azione per primi in accordo alla controparte, accettano risarcimenti o transazioni di minimo importo, vincolanti anche per gli altri ricorrenti. Nella legislazione italiana, una volta che è stata promossa l’azione collettiva, analogo procedimento non può essere promosso da altri soggetti in nessuna sede giurisdizionale. Dopo un esito negativo, non è possibile l’avvio di un’analoga causa collettiva, fatto salvo il diritto di appello dei ricorrenti, singolarmente o proseguendo la class action.

  1. Bravi bravi i pendolari della linea Nettuno-Roma. Ma non è che la Latina-Roma sia migliore. Stamattina (8.13) ad esempio eravamo stipati in stile Dachau. Da ultimo alcune porte hanno funzionato male. Si chiudevano all’improvviso come ghigliottine.
    Al capotreno ho detto papale papale di vergognarsi un pò.