Giustizia, la crisi riduce i ricorsi al Tar

15/02/2014 di
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Sono stati 837 i nuovi ricorsi presentati al Tar di Latina nel 2013 a fronte dei 1200 del 2012. Numeri che dimostra la netta flessione nella richiesta di giustizia amministrativa da parte dei cittadini. Su questo dato si è soffermato il presidente della sezione di Latina del Tar, Francesco Corsaro, nella suo discorso pronunciato oggi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

«Anche a mettere nel conto i 73 motivi aggiunti proposti nel corso dell’anno – spiega ancora il presidente Corsaro – la flessione resta consistente e costituisce un’assoluta novità, quasi un’anomalia rispetto all’andamento degli ultimi dieci anni. La crisi finanziaria ed occupazionale nella quale versa il nostro Paese e l’impoverimento del ceto medio rende problematico l’accesso alla giustizia determinando un impoverimento anche civile, ossia la rinuncia a far valere le proprie ragioni anche rispetto ad atti e comportamenti ritenuti ingiusti. È infatti evidente che, a fronte di un contributi di giustizia divenuto più oneroso per le difficoltà economiche, il cittadino rinunci a far valere i propri diritti nelle sedi giurisdizionali. Senonchè si allarga la distanza e l’insoddisfazione del cittadino verso le istituzioni, giustizia compresa, e si alimenta il senso di non appartenenza allo Stato già diffuso nel Paese». La flessione dei ricorsi ha riguardato tutte le materie, ad accezione dell’ambiente e dell’agricoltura, ma in misura più consistente riguarda l’edilizia e l’urbanistica (- 146), gli stranieri (- 24), il commercio e l’artigianato (-17), gli appalti di pubblici servizi e forniture (- 11).

Il presidente Corsaro lancia dunque un appello alla politica: «Occorre quindi, e tale compito spetta alla classe politica, ricostruire un rapporto di fiducia e reciproco rispetto tra pubblici amministratori e amministrati». Nonostante la flessione, resta alto il numero dei ricorsi che mirano ad ottenere un provvedimento della pubblica amministrazione. Consistente è infatti l’inadempimento rispetto a legittime richieste dei cittadini e il ritardo con il quale le amministrazioni adottano i provvedimenti dovuti.